21 dicembre 2025 - Aggiornato alle 10:29
×

Salvini: «Ponte, promessa mantenuta: a settembre gli operai»

Ieri la festa-blitz a Messina: «Meglio di Carlo Magno e Federico II, siamo a un passo dove nessuno era arrivato nella storia della Repubblica»

Redazione La Sicilia

07 Agosto 2025, 16:02

salvini

«La politica ha mantenuto una promessa che i siciliani e i calabresi sentivano farsi da secoli. Ora la palla passa agli ingegneri, agli architetti, ai tecnici. Gli espropriati saranno indennizzati di più e da settembre vedrete gli operai a lavoro. Sono veramente orgoglioso». Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, nel corso di un punto stampa a Villa San Giovanni, all’indomani del via libera del Cipess per il Ponte sullo Stretto.


«E' emozionante - aggiunge - principalmente se penso ai giovani. Quei giovani che si diplomano e si laureano e poi da queste terre stupende sono costretti a scappare. Avere una infrastruttura che tutto il mondo sta osservando porterà migliaia di posti di lavoro che riporteranno a casa tanti giovani. Tutto questo oltre all’importanza del ponte che consentirà di risparmiare tempo in macchina e in treno, inquinare di meno, e sarà cambiato completamente il volto sia di Messina che di Reggio Calabria. Ci sarà la metropolitana dello Stretto. Quindi meno inquinamento, meno code e una attenzione quotidiana a contrastare la criminalità organizzata».


«Ora - conclude Salvini - voglio attraversarlo il ponte. Sono contento perché in pochi avrebbero scommesso sull'approvazione del progetto definitivo ed interamente finanziato. Un progetto che non toglie soldi a nessuno. Il ponte serve se l’alta velocità arriva fino a Reggio Calabria e questa è in progettazione. Il ponte servirà da stimolo per accelerare le opere che sono in fase di realizzazione».

Matteo Salvini era piombato gongolante ieri a Messina nella giornata del Ponte, «orgoglioso» a tal punto da non lesinare paragoni con i grandi del passato. «Non nego che storicamente hanno tentato di iniziare il ponte da Carlo Magno a Federico II ai tanti politici dell’Ottocento - esordisce - ma anche il mio amico Silvio Berlusconi. Essere arrivati a un passo dove nessuno era arrivato nella storia della Repubblica - si esalta - mi rende orgoglioso. E’ frutto di un lavoro di squadra e non di un singolo. E’ un passo importante, però adesso bisogna lavorare perché diventi operativo», aggiunge soddisfatto.

Il vicepremier e titolare delle Infrastrutture, era arrivato a Torre Faro, ieri, per un’iniziativa della Lega Sicilia, un blitz-festa, aggiunge altri dettagli all’opera ed è protagonista di uno scontro con i messinesi No Ponte che lo hanno contestato. «Noi abbiamo fatto in due anni e mezzo quello che gli italiani attendevano da secoli e abbiamo rispettato ovviamente tutte le norme e ci abbiamo messo anche più tempo del previsto per tutte le valutazioni ambientali. Spero che tutti remino nella stessa direzione». «Ripeto - aggiunge Salvini - il ponte sullo Stretto è un’opera che tutti giornali da Washington a Pechino, dal Giappone a Londra stanno seguendo e su cui stanno chiedendo informazioni e quindi sono contento di essere parte di questa rivoluzione».


«La cosa che mi rende orgoglioso - aggiunge - è che per tanti giovani siciliani e calabresi ci sarà un’opportunità di lavoro qua. Potranno laurearsi e fare qualcosa per la propria terra». Ci sarà anche «la metropolitana dello Stretto», annuncia: un circuito metropolitano con treni ferroviari e tre nuove fermate sul lato messinese, pensata per studenti, lavoratori e pendolari, in un’area che conta 400mila persone. Un’opera che vuole essere «un acceleratore di sviluppo» per il Sud, dice il ministro, rassicurando sul rischio di infiltrazioni mafiose: «Avremo gli occhi e le orecchie aperte h24 per evitare che un solo euro finisca nelle tasche sbagliate. E’ chiaro che la più grande opera pubblica dell’Occidente può attirare malintenzionati, ma noi vigiliamo e chiediamo l’appoggio di tutti».


«Gli ingegneri mi dicono che gli anni di lavoro previsti per la realizzazione del ponte sullo Stretto dovrebbero essere sette - prosegue il ministro - e quindi vuol dire che fra il 2032 e il 2033 un treno unirà con l’alta velocità unirà Berlino, il Nord, la Sicilia, la Calabria». «Penso - ha aggiunto - che sia ambientalmente ed economicamente una vittoria di tutti. Ovviamente l’obiettivo ponte da solo non risolve i problemi dei siciliani e calabresi ma insieme ai treni e alle autostrade darà finalmente giustizia».


Salvini è un fiume in piena, l’opera promessa comincia, almeno in questa prima fase, a prendere forma ma le polemiche non mancano. «Andrà a stravolgere interi territori», avverte il Pd. E infatti da Villa San Giovanni sale l’allarme della sindaca: «È a rischio la sopravvivenza della città». Sulla sponda opposta, invece, il sindaco di Messina parla di «tappa importante». Divisi anche i sindacati, con la Cgil che parla di «scelta sbagliata» e la Cisl di «occasione storica». Attimi di tensione per la protesta dei messinesi no Ponte. Una trentina di persone sulla spiaggia e fuori da Lido Grecale contesta l’opera e il ministro esponendo anche degli striscioni. Attimi di tensione all’uscita della conferenza: Salvini manda un bacio ai manifestanti che vedono il gesto come una provocazione e alzano il livello, gridandogli «buffone, buffone».