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A Catania l'operazione “Non solo pane”, 9 arresti per spaccio di droga: si ordinava una pagnotta e arrivava la cocaina

Stroncato un fiorente smercio di sostanze stupefacenti che avveniva soprattutto attraverso ordini telefonici, consegne a domicilio o “take away”

Redazione La Sicilia

19 Febbraio 2024, 07:54

drug

Blitz antidroga a Catania dove oltre 100 carabinieri del comando provinciale di Catania, con il supporto dei Reparti specializzati, nelle provincie di Catania e Reggio Calabria, sono stati impegnati nell'operazione «Non solo pane» che ha visto i militari eseguire un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip etneo, a carico di 9 persone (8 in carcere ed una agli arresti domiciliari), accusate a vario titolo di “spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti” in particolare di cocaina.

L’indagine, coordinata dalla Procura distrettuale di Catania e condotta dai carabinieri della compagnia di Gravina di Catania, ha consentito di individuare una fiorente attività di smercio al dettaglio di cocaina, realizzata dagli indagati, sia autonomamente che in concorso tra loro, nella città di Catania e in diversi Comuni della cintura metropolitana. Contestualmente, i carabinieri stanno eseguendo anche diverse perquisizioni domiciliari con il supporto delle unità cinofile antidroga, al fine di sequestrare eventuale ulteriore sostanza stupefacente.

Gli ordini e il take away

In particolare, sarebbero state ricostruite le diverse modalità di cessione della droga, che avveniva sia in maniera “itinerante”, con gli “ordini” stabiliti telefonicamente e consegnati, o addirittura lasciati, in luoghi concordati, un vero e proprio “take away”, sia presso le abitazioni dei pusher, dove si realizzava la compravendita e la consumazione dello stupefacente, tutte cautele messe in atto per evitare di finire nelle maglie delle forze dell’ordine.

Particolare al riguardo la condotta di uno degli spacciatori, che essendo un panettiere, avrebbe utilizzato il suo forno quale “copertura” e “base logistica” per l’attività illecita, soddisfacendo le esigenze degli acquirenti, che avrebbero chiesto di ritirare di volta in volta “mezzo chilo di pane” o “mezza pagnotta”, tutte forme criptiche per celare il reale riferimento alla cocaina.

Le stanze dello sballo

C'era anche chi, per evitare la cessione di droga in pubblico e per ridurre i rischi, ospitava gli assuntori di droga in casa sua per il tempo strettamente necessario alla consumazione, mettendo a disposizione perfino le camere dei propri familiari, tra i presunti spacciatori di cocaina arrestati stamane. La cocaina veniva spacciata a Catania, Valverde e Tremestieri Etneo. Diverse, secondo quanto accertato, le modalità di cessione della cocaina, comunemente indicata come "cosa", i cui ordini venivano presi prevalentemente velocemente al telefono ed in codice. Il pagamento avveniva in contanti o con ricariche di carte prepagate intestate a terzi. In alcuni casi in luoghi concordati. Quando la droga era pronta per essere ritirata il pusher diceva "già fatto amazon" proprio come avrebbe fatto un corriere dell’e-commerce.

Nel corso delle indagini sono stati decine i riscontri che hanno portato ad un arresto in flagranza di reato ed a cinque denunce per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente con il relativo sequestro di oltre 50 grammi di cocaina, bilancini e materiale per il confezionamento.

Gli arrestati

Gli arrestati nell’operazione sono: Gaetano Bellia, di 35 anni; Angelo Cannavò, di 55; Santo D’Amico, di 33; Gabriele De Fazio, di 22; Marco Marino, di 33; Giuseppe Puglisi, di 64; Anthony Rinaldi, di 32 anni, e Ignazio Christian Speranza, di 33 anni. Tutti questi sono stati rinchiusi in carcere. Per Giuseppa Di Mauro, di 53 anni, sono stati disposti gli arresti domiciliari.