A Lampedusa sbarchi in ripresa tra migranti che frugano tra i cassonetti o che abbandonano il cibo
Già cominciati i trasferimenti per alleggerire l'hotspot che fino a stamattina contava quasi settemila presenze
Migranti donne, minori e uomini si sono radunati davanti alla chiesa, nel corso principale di Lampedusa, dove è in corso la distribuzione di cibo e bevande. Abitanti e commercianti dell’isola si stanno prodigando in una sorta di gara di solidarietà per aiutare i naufraghi, al parroco sono stati consegnati pasta, insalata di riso e altri generi alimentari. I migranti in modo composto fanno la fila per ricevere il cibo. Un minore ha detto di essere affamato e di avere mangiato nell’hotspot in contrada Imbriacola solo una merendina e di avere ricevuto solo una bottiglietta d’acqua.
Questo è lo scenario di Lampedusa dopo la tragedia avvenuta due giorni fa con la morte per annegamento della neonata di cinque mesi. E dopo una piccola tregua stamattina sono avvenuti altri sbarchi.
Ancora migranti e hot spot al collasso
Altri 252 migranti sono giunti a Lampedusa dopo che le motovedette della Capitaneria e della Guardia di finanza hanno soccorso e agganciato sei barchini. Sui natanti, tutti salpati da Sfax in Tunisia, c'erano da un minimo di 35 a un massimo di 50 nordafricani, fra cui donne e bambini. Salgono a nove, da stamattina, con un totale di 387 persone arrivate, gli sbarchi sulla maggiore delle isole Pelagie.
E dall’hotspot all’area di presidio dei vigili del fuoco, 400 forse 500 metri di strada - in contrada Imbriacola a Lampedusa - sono ricolmi di coperte termiche, scarpe, bottigliette d’acqua vuote, indumenti e tovaglie, dove aleggia un odore nauseabondo. E’ un "mare umano" - scortato dai volontari della Croce Rossa - quello che anche stamattina è stato spostato perché è proprio dall’area dei vigili del fuoco che i migranti vengono caricati sugli autobus per raggiungere il porto dove verranno imbarcati su navi militari e traghetti di linea.
Donne, bambini, anche piccolissimi, giovani, tutti incolonnati per provare a cercare quello che sarà, chissà dove, il loro futuro. Hanno tutti lo sguardo smarrito, sono provati e qualcuno cerca di evitare il sole o sguardi indiscreti (quelli dei giornalisti) coprendosi con le coperte termiche. C'è però, invece, chi sorride ed è sicuro che da oggi, da Lampedusa, ricomincia la sua esistenza. A tenere sott'occhio le centinaia e centinaia di migranti, i poliziotti, con il neo dirigente del nascente commissariato di polizia: il vice questore Roberto Cilona, carabinieri e vigili del fuoco. Sono pochissimi coloro che da contrada Imbriacola si allontanano. E lo fanno solo perché hanno fame.
Caccia al cibo, in campo volontari e Croce Rossa
In via Roma, anche in mattinata, c'erano tanti giovanissimi, seduti sui marciapiedi, che mangiavano quello che erano riusciti a trovare o a comprare. Qualcuno ha anche rovistato nei cestini della spazzatura. La maggior parte, quasi tutti, sono rimasti fra l’hotspot e l’area di presidio dei pompieri, in attesa che fosse il loro turno per partire e andare incontro ad un futuro diverso. E’ emergenza umanitaria in contrada Imbriacola soprattutto, dove è evidente lo strazio di gente che non sa neanche che fine farà, ma non ci sono stati disordini, né problemi di ordine pubblico. I migranti sono tutti troppo stanchi, affamati e disorientati.
La Croce rossa italiana fa però sapere, a proposito del cibo, che nell’hotspot sono stati distribuiti 6.800 pasti, tre volte al giorno più una merenda. Ogni migrante non può ritirare più volte il cibo perché ogni persona che prende il sacchettino e le bottigliette d’acqua viene segnata. Ad allontanarsi, da contrada Imbriacola, cercando alimenti di loro gradimento, sono soprattutto i minorenni non le famiglie con i bambini piccoli. Oggi sui muretti e sul ciglio dei marciapiedi della la strada che dall’hotspot porta in via dei Cameroni c'erano decine e decine di bottigliette d’acqua e sacchetti con panini abbandonati.