Acireale, uccise due cugini che si introdussero nel suo casolare (e poi gettò i cadaveri tra i rifiuti): 73enne condannato a 10 anni
I fatti risalgono al 22 giugno 2022. I due ladri si introdussero in un casolare circondato dai limoneti.
È stato condannato a 10 anni Giuseppe Battiato, il 73enne che l’anno scorso sparò e uccise due cugini catanesi che si introdussero nel suo casolare a Pennisi, frazione di Acireale, in provincia di Catania. Era il 22 giugno 2022 quando Vito Cunsolo e Virgilio Cristian Cunsolo Terranova furono colpiti da tre proiettili sparati da una Browning calibro 7,65 (regolarmente detenuta per il vecchio lavoro di custode) che Battiato teneva sotto il cuscino. I cadaveri furono trovati il giorno dopo da un parente delle vittime: l’anziano li trasportò all’esterno con una carriola e lì gettò in mezzo ad alcuni rifiuti.
La sentenza
La gup Carla Aurora Valenti ha ricalcato le richieste di pena della pm Michela Maresca e dall’aggiunto Fabio Scavone. Per l’accusa - dopo aver analizzato la ricostruzione della dinamica dei fatti emersa dalle inagini dei carabinieri e dall’esame autoptico - nel primo omicidio c’è da riconoscere la scriminante della legittima difesa mentre il secondo è omicidio volontario. Un quadro che pare aver condiviso la giudice per l’udienza preliminare, anche se bisognerà attendere il deposito delle motivazioni della sentenza.
La confessione dopo la scoperta dei cadaveri
Torniamo a quella notte. Da qualche giorno l’anziano, che asserì di essere stato minacciato dai cugini, aveva deciso di dormire nella casetta, circondata da un limoneto, piena di oggetti (alcuni di pregio e forse bersaglio dei ladri). Battiato ammise subito ai carabinieri di aver sparato contro i due catanesi. Agli investigatori raccontò di essere stato svegliato da un boato «simile all’eruzione dell’Etna». Poi quando si rese conto della presenza dei due giovani decise di stare in «rigoroso silenzio» per diversi minuti. L’unica fonte di luce sarebbe stata una torcia e l’illuminazione dei telefonini dei due cugini. Battiato sparò e uccise il primo. Poi esplose un secondo colpo che colpì il secondo all’inguine. Una volta che il giovane caddeBattiato fece fuoco una terza volta. Il proiettile colpì il catanese alla testa.
I carabinieri, allertati dai familiari dei due cugini uccisi, trovarono anche 79mila euro in contanti nel piccolo casolare dove Battiato da oltre 24 ore conviveva con i due morti.