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Aeroporto di Catania, i sindacati: «Ancora monossido di carbonio nello scalo, difficoltà per i lavoratori»

Dipendenti con le mascherine e costretti a continue rotazioni per cambiare

Redazione La Sicilia

08 Agosto 2023, 12:36

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Sebbene l'aeroporto di Catania abbiamo ripreso a funzionare quasi a pieno regime, ci sono ancora problemi e polemiche per la situazione nello scalo. Alcuni sindacati di lavoratori denunciano la presenza di residui di monossico di carbonio e di aria quindi poco salubre, tanto che i dipendenti stanno lavorando con le mascherine FFP2 o FFP3.

«Se per i passeggeri s’è avviato un lento ritorno alla normalità - ha detto il segretario generale della UilTrasporti Catania, Salvo Bonaventura, - lo stesso non può dirsi per le lavoratrici e i lavoratori dell’aeroporto Fontanarossa. Mascherine e continue rotazioni di postazioni rappresentano la quotidianità, chissà per quanto ancora».

«I nostri delegati sindacali e i rappresentanti per la sicurezza – ha aggiunto Bonaventura – stanno verificando continuamente il rispetto delle prescrizioni dell’Azienda sanitaria su dispositivi di protezione individuale e tempo massimo di permanenza nel Terminal A, ma ribadiamo anche l’appello a lavoratrici e lavoratori perché si rivolgano immediatamente al medico di base nel caso in cui dovessero accusare mal di testa o problemi respiratori. Purtroppo, segnalazioni simili non mancano e queste impongono l’immediato allontanamento dalle postazioni di servizio».

Il Coisp

Anche il Sindacato di Polizia Coisp denuncia il «forte disagio dei poliziotti in servizio presso l’ufficio polizia di frontiera di Catania, che dopo l’incendio stanno vivendo alla stessa stregua dei passeggeri e degli altri operatori aeroportuali il mal funzionamento dei servizi interessati all’aeroporto Fontanarossa». Il sindacato ha spiegato in una nota che «in data odierna i poliziotti sono stati costretti con ordine scritto a riprendere servizio anche presso il terminal «A» per poche ore e con le mascherine e il restante turno dovranno svolgerlo all’aperto».

«La circostanza che preoccupa il sindacato Coisp - ha aggiunto la nota - è che ad oggi il medico della Polizia di Stato non ha effettuato il previsto sopralluogo necessario per attestare la sicurezza e la salubrità sui luoghi di lavoro dove vengono impiegati gli appartenenti alla Polizia di Stato». «Il Coisp a tutela della categoria - conclude la nota - insiste sul fatto che ad attestare la sicurezza sui luoghi di lavoro debba essere esclusivamente l’Ufficio Sanitario della Polizia di Stato».