Al via le autopsie sulle 7 vittime del Bayesian: ecco cosa possono svelare agli inquirenti
Da domani mattina i primi esami sui corpi alla presenza dei periti di parte dei tre indagati
A due settimane dall'affondamento del Bayesian, il veliero colato a picco all’alba del 19 agosto di fronte alla rada di Porticello nel Palermitano durante una tromba d'aria, cominciano le autopsie sui corpi delle sette vittime del Bayesian. Domani mattina i primi a essere esaminati saranno i corpi di Jonathan Bloomer e della moglie Judith Elizabeth, poi quelli di Cristopher Morvillo e della moglie Neda. Subito dopo le autopsie saranno eseguite sul magnate inglese Mike Lynch, sulla figlia diciottenne Hannah e sul cuoco di bordo Recaldo Thomas, unica vittima dell’equipaggio.
Gli esami autoptici si svolgeranno alla presenza dei periti di parte dei tre indagati. Sono il comandante neozelandese James Cutfield, l’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton e il marinaio Matthew Griffith che era di guardia in plancia la notte del disastro. Nei loro confronti la Procura di Termini Imerese ha ipotizzato i reati di naufragio colposo e omicidio plurimo colposo.
Tempi e modi
L’interesse degli inquirenti verte non tanto sulle cause del decesso, dal momento che in tutti i casi dovrebbe trattarsi di annegamento, quanto piuttosto su tempi e modi: si punta infatti a capire se qualcuno di loro poteva essere salvato.
Intanto vanno avanti anche le operazioni di monitoraggio ambientale da parte della Guardia costiera: nel mirino il serbatoio del relitto, rimasto intatto a 50 metri di profondità con 18 mila litri di carburante al proprio interno.
I legali della difesa hanno annunciato che chiederanno due consulenze tecniche: una ingegneristica per accertare lo stato della nave e capire se vi fosse un guasto di cui nessuno era a conoscenza e un’altra meteorologica per comprendere se la tempesta che si è abbattuta sulla nave sia stata un evento improvviso e violento o se fosse prevedibile. Gli accertamenti potranno essere disposti dopo il recupero del relitto che non aveva la scatola nera ma il trasponder Ais, dotato di gps, che avrebbe tracciato gli ultimi movimenti del panfilo.