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Allerta maltempo in Sicilia, alcuni sindaci chiudono le scuole

Da Messina a Ragusa, le ordinanze dei primi cittadini che in seguito all'allerta arancione diramata dalla Protezione civile regionali, hanno deciso di chiudere anche ville e giardini pubblici e cimiteri

Di Redazione |

Allerta meteo arancione, diramata dalla Protezione civile siciliana, e scuole chiuse domani in alcune città. In provincia di Messina, alcuni sindaci hanno già disposto la chiusura con un'ordinanza, ecco dove: a S. Teresa di Riva, Furci Siculo, Roccalumera, Nizza di Sicilia, Alì Terme, Letojanni, Limina e a S. Alessio Siculo.

Identica disposizione a Ragusa, dove domani restaranno chiusi anche ville comunali e cimiteri. "Colgo l’occasione – dichiara il sindaco Peppe Cassì – per invitare i cittadini alla prudenza e per ringraziare Protezione civile, Polizia Municipale, nonché tutte le Forze dell’Ordine che con grande dedizione si spendono per il bene della collettività in queste giornate complicate".

Scuole chiuse domani anche ad Agrigento per il maltempo. Il sindaco Francesco Miccichè ha emanato un’ordinanza che prevede la chiusura per gli asili nido e le scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private; i giardini pubblici; gli impianti sportivi all’aperto; i cimiteri e i sottopassi. Sospesi anche tutti i mercati rionali.  

E il  sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ha adottato lo stesso provvedimento per le scuole di ogni ordine e grado. Stessa misura per i mercati, i parchi pubblici, il Parco archeologico della Neapolis, impianti sportivi pubblici, il cimitero comunale e il Castello Maniace. Resta attivo il Coc comunale per il coordinamento delle attività di protezione civile. Il medesimo provvedimento era stato preso anche per la giornata di oggi. Il commissario regionale di Udicon Sicilia, Salvatore Lorefice ha chiesto lo stato di calamità: «Chi detiene la responsabilità di decidere non perda altro tempo: bisogna aiutare imprese e famiglie. I canali di scolo non bastano più ad arginare i corsi d’acqua causati dalle forti piogge. I Comuni devono ripulirli in tempo per non farsi cogliere alla sprovvista, e poi pensare a riprogettarli». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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