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Allevamento abusivo in zona protetta: accanto agli animali, anche una discarica illecita di rifiuti data alle fiamme

Un uomo di 52 anni è stato denunciato alla procura. Tra i reati contestati anche «deterioramento di habitat naturale»

Redazione La Sicilia

01 Settembre 2025, 12:21

NIPAAF CATANIA

I carabinieri del Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale di Catania, insieme ai colleghi della stazione Plaia e al personale veterinario dell'Asp etnea, hanno sequestrato un allevamento abusivo di suini, equini e avicoli, nonché diverse aree adibite a discarica abusiva di rifiuti speciali. Un uomo di 52 anni, già noto alle forze dell'ordine, è stato denunciato alla procura per i reati di gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, combustione illecita di rifiuti e deterioramento di habitat naturale all'interno di un sito protetto.

Gli specialisti del Nipaaf hanno accertato, all’interno della Riserva naturale orientata Oasi del Simeto – area di elevato pregio ambientale ricadente in zone Zps e Zsc – la presenza di 13 suini, una ventina di avicoli (oche, galline, tacchini e faraone) e quattro equini, tutti privi di sistemi di identificazione e documentazione sanitaria. Gli animali, rinchiusi in recinti improvvisati e mantenuti in condizioni igieniche precarie, vivevano tra pozze di acqua putrida e le proprie deiezioni, alimentandosi con scarti ortofrutticoli privi di tracciabilità.

Nel prosieguo delle attività è stato anche accertato che su tre diverse aree adiacenti all’allevamento era stata smaltita una notevole quantità di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, alcuni dei quali dati alle fiamme e addirittura in fase di combustione al momento dell’arrivo delle pattuglie. Tra i materiali sequestrati vi erano imballaggi in plastica e cartone, elettrodomestici dismessi, mobilio, accumulatori, tubi, pannelli coibentati, bobine e Raee.

Nel corso delle verifiche, è stato inoltre sequestrato un autocarro privo di copertura assicurativa e revisione, utilizzato per il trasporto di frutta invendibile destinata all’alimentazione degli animali.

Il tutto all’interno di un’area posta tra l’argine destro del fiume Simeto e il Gornalunga, soggetta a stringenti vincoli ambientali perché particolarmente protetta.