Carabinieri
Anziani fragili legati a letto, picchiati o bloccati nelle sedie a rotelle: tre arresti in casa di riposo nel Nisseno
Intercettazioni ambientali e videoriprese hanno testimoniato comportamenti vessatori, umilianti e maltrattanti da parte dell’amministratrice della struttura e di due collaboratori
I Carabinieri della Tenenza di San Cataldo hanno dato esecuzione a una Ordinanza di custodia cautelare emessa, nella fase delle indagini preliminari, dal G.I.P. di Caltanissetta, su richiesta della locale Procura, a carico di 3 persone indagate – una destinataria di misura in carcere e due agli arresti domiciliari – nei cui confronti sono emersi gravi indizi di reati connessi alla gestione della struttura socio-assistenziale per anziani “Villa Serena”.
Le attività investigative, coordinate dal pool “Violenza di genere e domestica” della Procura della Repubblica di Caltanissetta, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza in ordine a gravissime condotte di maltrattamenti, di sequestri di persona nei confronti degli anziani ospiti e di esercizio abusivo della professione.
In particolare, nel corso dell’indagine sono emersi, anche mediante intercettazioni ambientali e videoriprese, concreti elementi indizianti di comportamenti vessatori, umilianti e maltrattanti da parte dell’amministratrice della struttura e di due collaboratori; in alcune circostanze gli ospiti più fragili sarebbero stati immobilizzati ai letti con mezzi di contenimento, legati con cinghie o con nastro adesivo alle sedie a rotelle, impedendo loro qualunque tipo di movimento.
Gli arrestati che sono anche accusati di esercizio abusivo della professione sono: l’amministratrice della struttura Maria Magdalena Milu, originaria della Romania, 53 anni, per la quale è stato disposto il carcere. Arresti domiciliari invece per due operatori: Mohammad El Karami, 38 anni, originario del Marocco e Maria Luisa Dal Cin, 56 anni. Sono difesi rispettivamente dagli avvocati Maria Giambra, Maria Francesca Assennato, Giuseppe Fussone e Alfredo Danesi.
Nel dare esecuzione all’Ordinanza cautelare i militari hanno proceduto ad affidare ad un amministratore giudiziario la gestione della struttura, sottoposta a sequestro preventivo su richiesta della Procura, per consentire agli utenti più adeguate e migliori condizioni di assistenza all’interno della residenza.
Nella fase della esecuzione l’Arma dei Carabinieri si è avvalsa anche del contributo dei Reparti dell’Organizzazione Speciale dell’Arma, quali il Nucleo Antisofisticazione e Sanità e il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro.
Si ribadisce che il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vale il principio di presunzione di innocenza fino alla condanna definitiva.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA