Gare truccate e camorra, indagati i vertici di SuperEco: la società «avrebbe vinto a Catania con l'aiuto della mafia»
I pubblici ministeri napoletani hanno chiesto l'arresto
Gli interrogatori preventivi sono cominciati questa mattina. E proprio per questo la notizia ha iniziato a diffondersi: Carlo Ciummo e il padre Vittorio sono indagati in un'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli su un presunto sistema di corruzione e infiltrazione della camorra negli appalti dei rifiuti. Carlo Ciummo è direttore tecnico della ditta SuperEco srl, la società di Cassino (provincia di Frosinone) che si è aggiudicata il lotto Nord della raccolta dei rifiuti nel capoluogo etneo.
Nei confronti dei due, padre e figlio, la procura di Napoli ha avanzato una richiesta di misura cautelare personale in carcere. I magistrati li accusano di concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso «in qualità di imprenditori beneficiari della prestazione camorristica» Secondo l'indagine, i Ciummo avrebbero ottenuto dall'interlocuzione tra alcuni esponenti della Camorra e il clan Santapaola, «espressione di Cosa nostra catanese, l'assegnazione nei loro confronti dell'appalto per la raccolta dei Rsu del Comune di Catania, lotto nord».
SuperEco ha vinto l'appalto settennale della raccolta dei rifiuti solidi urbani nel lotto Nord della città di Catania con un'offerta di 76,3 milioni di euro. Un ribasso di quasi il 3,2 per cento rispetto alla base d'asta.