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Appalto dei rifiuti “truccato”, ci sarà il processo per 11 persone

Di Redazione |

Il Gup di Catania, Simona Ragazzi, accogliendo la richiesta della Procura, ha rinviato a giudizio 11 imputati dell’inchiesta “Gorgoni” sulla raccolta dei rifiuti dei Comuni di Aci Catena, Misterbianco e Trecastagni, nata da un’indagine della Dia etnea, diretta da Renato Panvino.

A processo, nella prima udienza del 16 ottobre, davanti la prima sezione penale del Tribunale, andranno Gabriele Antonio Maria Astuto, dell’ufficio tecnico del Comune di Tracastagni; Rodolfo Briganti, legale rappresentante della Senesi, Orazio Condorelli, il giornalista Salvo Cutuli, Giuseppe Grasso,  Vincenzo Guglielmino amministratore della E.F. servizi ecologici, l’ex sindaco di Aci Catena Ascenzio Maesano,  Alessandro Mauceri, Lucio Pappalardo, Angelo Piana e Domenico Nicola Orazio Sgarlato, ex dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Trecastagni.

Le accuse contestate, a vario titolo, sono di corruzione e turbativa d’asta. A Vincenzo Guglielmino, ritenuto un imprenditore vicino al clan Cappello, Lucio Pappalardo, considerato il referente della cosca ad Aci Catena, e a Giuseppe Grasso è contestata anche l’associazione mafiosa.

Altri sette imputati (Pietro Garozzo, Salvatore Carambia, Vincenzo Papaserio, Fabio Santoro, Luca Santoro, Raffaele Scalia e Davide Agatino Scuderi) sono a processo col rito abbreviato. La prossima udienza, davanti al Gup, è fissata per il 13 settembre.

A fare pressioni sull’allora sindaco di Aci Catena, Ascensio Maesano, indagato e arrestato nel 2016 nell’ambito del primo troncone dell’inchiesta e condannato, sarebbe stato Vincenzo Guglielmino, amministratore di E. F. servizi ecologici, arrestato per mafia e corruzione, perché voleva riassegnato l’appalto che gli era stato tolto e dato a Rodolfo Briganti, rappresentante legale della Senesi, arrestato per corruzione.

In quel caso, ricostruisce la Procura di Catania, c’è stato l’intervento del clan Cappello per mediare perché «la guerra porta guerra e alla fine non vince nessuno: noi dobbiamo cercare la pace…».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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