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Approvata dal Parlamento europeo la riforma del copyright: ecco cosa cambia. I timori dei big del web

Di Redazione |

Il Parlamento europeo ha approvato le nuove regole sul diritto d’autore. Il via libera dall’aula di Strasburgo all’accordo provvisorio raggiunto a febbraio sulle nuove norme sul rispetto  del diritto d’autore in Internet è passato con 348 sì, 274 no e 36 astenuti. Le nuove norme Ue sul copyright, che includono salvaguardie alla libertà di espressione, consentiranno a creatori ed editori di notizie di negoziare con i giganti del web. “Una grande giornata per la cultura e per l’Europa”, il commento di Ricardo Franco Levi, presidente dell’Associazione Italiana Editori. “Una giornata storica” il commento a caldo del presidente Siae Giulio Mogol che sottolinea: “Questa direttiva non impone una tassa ma riconosce un giusto compenso”.  

“Una riforma squilibrata” invece l’associazione dei consumatori europei del Beuc Monique Goyens, secondo cui «i consumatori dovranno pagarne le conseguenze di questa decisione» in quanto «gli europarlamentari hanno scelto di ignorare le loro preoccupazioni».

Insomma pareri discordanti sulla riforma che avrà il suo impatto maggiore sui big del web. YouTube, Facebook e Google News sono alcune delle piattaforme online che saranno più direttamente interessate dalla nuova legislazione. Queste ultime diventano ora direttamente responsabili dei contenuti caricati sui loro siti. 

La riforma mira infatti ad aumentare le possibilità dei titolari dei diritti, in particolare musicisti, artisti, creativi ed editori, di negoziare accordi migliori sulla remunerazione derivata dall’utilizzo delle loro opere diffuse sulle piattaforme web. Gli editori di stampa acquisiscono inoltre il diritto di negoziare accordi (che restano facoltativi) sui contenuti editoriali utilizzati dagli aggregatori di notizie.

Dal canto suo Google si è limitata a dire: “La direttiva sul copyright è migliorata, ma porterà comunque ad incertezza giuridica e impatterà sulle economie creative e digitali dell’Europa. I dettagli contano e restiamo in attesa di lavorare con politici, editori, creatori e titolari dei diritti mentre gli Stati membri dell’Ue si muovono per implementare queste nuove regole”.

Numerose disposizioni della riforma sono poi specificamente concepite per garantire che Internet rimanga uno spazio aperto di libertà di espressione. Per gli utenti di internet, però, tutto resta come prima: non ci sono tasse sui link e gli snippet brevi – ossia le corte frasi di presentazione di un articolo che compaiono per esempio nei feed di notizie di Google o sulle bacheche Facebook – restano fuori dalla tutela dei diritti d’autore.

Il caricamento di opere protette per citazioni, critiche, recensioni, caricature, parodie o pastiche è poi stato protetto ancor più di prima, garantendo specificatamente che meme e GIF continuino ad essere disponibili e condivisibili sulle piattaforme online.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA