CRIMINALITÀ
Auto smantellate e vetri rotti, risvegli amari per catanesi e turisti: “fotografia” di un fenomeno dilagante
L’assessore Porto: «Situazione migliorata con i servizi interforze ma siamo comunque vittime dell’inciviltà dilagante»
Risveglio amaro per Fabrizio Villa, fotoreporter catanese, che alcuni giorni fa ha denunciato sui social – con tanto di scatto in perfetto stile reportage (nella foto sotto) – la rottura del finestrino della sua automobile. «Succede in tutte le città, dicono. Ma perché? – si chiede Villa – Non ha rubato nulla, non ha neanche rovistato. Solo un gesto vuoto, vandalico, fastidioso. Non è il danno materiale – scrive il fotografo – è quel senso di rabbia e impotenza che ti sveglia con l’amaro in bocca. Ti senti esposto, invaso, deluso da un gesto che non ha senso. Vorresti solo vivere con un po’ più di fiducia nel mondo là fuori. E invece no. Un vetro rotto – riflette Villa – diventa simbolo di qualcosa che si spezza dentro. Un piccolo atto, una grande seccatura. E una domanda che resta, ma perché?».
Il fenomeno purtroppo è tristemente dilagante. Come racconta il titolare di un’officina in questa intervista. Ma oltre i danneggiamenti ci sono le vetture cannibalizzate. Su TikTok un catanese ha caricato il video della sua Cinquecento sventrata. «Qui, Catania in via Clemente», dice nel reel. Hanno smantellato due portiere, i gruppo luci anteriore e posteriore. È rimasto solo lo scheletro della vettura. Di questi video e dirette sono pieni i social: accade quotidianamente. Smart e Fiat 500 sono purtroppo le “preferite” dai ladri di ricambi d’auto che poi sono piazzati nel mercato dei ricettatori.
L’assessore
Teppisti e malviventi in azione. Crimine e inciviltà che creano ferite e disagi. L’interrogativo di Villa lo abbiamo girato all’assessore comunale alla Polizia Municipale, Alessandro Porto. «La situazione è nettamente migliorata. E questo i cittadini lo possono constatare. I servizi interforze organizzati dal Questore, seguendo le linee guida del Comitato per l’ordine e la sicurezza presieduto dal prefetto (in pensione dal 30 aprile) a cui partecipano polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale, hanno portato molti risultati in termini di repressione e anche di prevenzione. E questo è un dato. Il controllo del territorio è stato potenziato: ci sono molti più uomini e mezzi a presidiare la città».
Il riferimento di Porto non è solo al dispositivo messo in campo nel weekend nelle zone della movida ma anche ai tanti servizi finalizzati a contrastare l’illegalità diffusa. E tra questi sono stati diversi i servizi coordinati anche per arginare il mercato nero dei ricambi d’auto. Più volte sono state ispezionate e verificate, anche a livello di autorizzazioni e tracciabilità, rivenditori e officine.
E non dimentichiamo la videosorveglianza: «Abbiamo 183 telecamere attive da cui possono essere estrapolate le immagini per indagini e verifiche. Come è successo per lo stupro alla Villa Bellini», spiega ancora Porto.
Da qualche giorno sono arrivati il nuovo comandante e vicecomandante della Polizia Locale. «Sono professionisti di grande esperienza e capacità. Ci siamo già confrontati e stilato le priorità – spiega l’assessore – la prima è imprimere un miglioramento alla viabilità, il secondo è potenziare il monitoraggio dei mercati rionali. Questa è stata una sollecitazione che ci è arrivata dalle Commissioni a cui abbiamo voluto dare una risposta immediata».
Ma torniamo alla viabilità. Negli ultimi mesi è stata allargata la zona a traffico limitato, sono state create isole pedonali, sulla circonvallazione sono stati installati gli autovelox intelligenti. «Tra Ztl, street control, T-Exspeed e autovelox dal primo gennaio al 30 aprile sono state rilevate 148.000 infrazioni», dice Porto. Dai numeri delle sanzioni c’è da decretare che i catanesi non sono ligi alle regole. Un’altra triste sentenza.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA