Autopsia, "Simona era ancora viva quando è finita in piscina". E ora l'attesa per gli esami tossicologici
A parlare per conto della famiglia della giovane pallavolista trovata morta durante una festa di laurea, è l'avvocato Giambrone. I funerali sono stati fissati per domani
Simona Cinà
«Si deve adesso accertare se il malore sia stato provocato da una causa naturale, oppure se sia stato indotto da sostanze che la giovane ha ingerito o che qualcuno le ha fatto ingerire come droghe o alcool. Per questo dobbiamo attendere l’esame tossicologico. Presenteremo un’istanza alla Procura per aumentare lo spettro degli esami anche a tutte le droghe sintetiche. Dall’esame è emerso che non c'erano patologie al cuore, anche se la procura chiederà tutta la storia agonistica di Simona». E' quanto ha affermato l’avvocato Gabriele Giambrone che assiste la famiglia di Simona Cinà la giovane pallavolista morta a Bagheria durante una festa di laurea.
"Quello che emerge dall’autopsia è che la ragazza morta annegata era viva quando è finita in piscina - aggiunge Giambrone -. Per avere i risultati ci vorranno circa 30 giorni e 45 per gli esami tossicologici. I familiari cercano un pò di pace e vorranno occuparsi solo di organizzare il funerale per Simona. Vogliono un pò di intimità per elaborare questo grave trauma che hanno subito. Soprattutto adesso che hanno avuto la quasi certezza sulla causa della morte».
«Oltre al malore per cause naturali o indotte da alcol o droghe c'è anche una terza possibilità: che Simona sia scivolata vicino la piscina, abbia sbattuto la testa e abbia perso i sensi. Dall’autopsia sarebbe emerso un piccolo segno sotto la nuca. I medici hanno escluso la rilevanza di questa ipotesi, ma mi sembra di aver capito che ci sia un piccolo trauma cranico alla testa», ha ancora aggiunto l'avvocato Gabriele Giambrone.
I funerali di Simona saranno celebrati domani, alle 12.30, nella chiesa Madre di Capaci.
La salma è stata restituita alla famiglia dopo l’autopsia eseguita al Policlinico di Palermo.