Azzorre vs Africa: la battaglia degli anticicloni che sta cambiando le nostre estati
Le differenze e le conseguenze sul clima
Le estati italiane hanno un nuovo protagonista: l’anticiclone africano. Se fino a pochi anni fa a dettare il tempo era la mite e rassicurante alta pressione delle Azzorre, ora il “collega” nordafricano conquista sempre di più la scena meteorologica, portando con sé temperature record e notti tropicali.
Azzorre: il custode della stabilità mite
L’anticiclone delle Azzorre è una vasta area di alta pressione di origine oceanica, posizionata vicino alle omonime isole nell’Atlantico. Quando si espande verso l’Europa e il Mediterraneo, garantisce condizioni di stabilità, cieli sereni e temperature gradevoli: calde ma sopportabili, spesso inferiori ai 30-32°C. L’aria, grazie al contatto con l’oceano, è moderatamente umida, così che anche nei periodi più caldi la ventilazione naturale aiuta a mitigare l’afa, offrendo estati piacevoli e rare giornate di disagio fisico. Tuttavia, nelle zone interne e sui rilievi, non sono rari temporali pomeridiani dovuti a infiltrazioni di aria più fresca.
Anticiclone africano: il nuovo re del caldo estremo
Di tutt’altra natura l’anticiclone africano, che ha origine sulle terre aride e roventi del Sahara. Negli ultimi anni, complice il cambiamento climatico, questa figura atmosferica ha preso sempre più forza e frequenza, con espansioni fin verso l’Italia già dai mesi di maggio e incursioni persistenti fino a settembre. L’effetto è ben noto: temperature che superano i 35-40°C, tassi di umidità spesso elevati, caldo opprimente sia di giorno sia di notte – soprattutto in città. L’aria, talvolta carica di polveri desertiche, accompagna ondate di calore lunghe e difficili da sopportare, spesso ben oltre la media stagionale.
Tabella di confronto: Azzorre vs. africano
| Caratteristica | Anticiclone delle Azzorre | Anticiclone Africano |
|---|---|---|
| Origine | Oceanica (isole Azzorre, Atlantico) | Continentale (Sahara, Nord Africa) |
| Tipologia aria | Mite, spesso umida | Calda, secca o molto umida |
| Effetti sul clima | Stabilità, temperature gradevoli | Ondate di calore, caldo estremo, afa |
| Ventilazione | Moderata, rinfrescante | Scarsa, aumento del disagio fisico |
| Influenza | Europa occidentale, Mediterraneo | Italia, Sud Europa, Mediterraneo al Sud |
| Benefici | Estate stabile e piacevole | Sole stabile, ma torrido |
| Problemi | Temporali sui rilievi | Rischi per salute, disagio, incendi |
Un’estate che brucia di più
Negli ultimi anni, la frequenza e l’intensità dell’anticiclone africano hanno ormai segnato una svolta nel clima italiano ed europeo. Ondate di caldo sempre più lunghe ed estreme, con punte che in questi giorni toccano i 45-46°C in Sicilia e Sardegna, mettono a dura prova la salute di bambini, anziani e persone fragili, moltiplicando anche il rischio incendi e blackout energetici.
Le proiezioni degli esperti indicano che la tendenza non accennerà a diminuire: sarà sempre più necessario adattarsi a estati con meno “respiro” e momenti di vera tregua solo quando l’anticiclone delle Azzorre riuscirà a riconquistare il Mediterraneo.
In definitiva, se l’anticiclone delle Azzorre resta il simbolo dell’estate ideale, quella di giorni soleggiati e notti fresche, l’anticiclone africano incarna la nuova normalità fatta di afa, disagio e temperature oltre il limite, una sfida sempre più impegnativa per tutta la società.