PALERMO
Balestrate, il gestore del Medusa Dancefloor: «La rissa in cui è morto Francesco non è scoppiata in discoteca, il problema è che fuori dal locale…»
Parla l'organizzatore della serata che si è conclusa con la morte di un giovane di 20 anni: «La serata era tranquilla, nessuno si aspettava una tragedia come questa, ma non possiamo presidiare tutto il paese»
Il gestore della discoteca Medusa di Balestrate smentisce che la rissa nella quale è morto la notte scorsa il 20enne Francesco Bacchi sia scoppiata all’interno del locale. «Dentro la discoteca – ha spiegato Christian, che gestisce il Medusa Dancefloor – non c’è stata alcuna rissa e ci sono oltre 400 persone a poterlo confermare, oltre alle 60 persone che lavorano con noi e il personale della Siae. E’ stata una serata tranquilla. Tanto è vero che alle 3 abbiamo mandato via l’ambulanza privata che teniamo sempre davanti al locale. Perché era tutto tranquillo. Solo alle 3.05, quando il locale era già chiuso, abbiamo saputo quello che era successo fuori dalla discoteca, a circa 200 metri di distanza. E abbiamo dato soccorso al ragazzo. L’ambulanza è arrivata dopo circa un’ora…».
Il gestore continua a ribadire che la rissa «non è avvenuta dentro il locale ma fuori, ci sono anche le telecamere di videosorveglianza che possono testimoniarlo». «Noi abbiamo personale qualificato in più proprio per mantenere un certo tipo di sicurezza – aggiunge il gestore – talmente la serata era tranquilla che, come dicevo, l’ambulanza è andata via pochi minuti prima che accadesse quella tragedia».
Serata tranquilla
Christian si trova ancora all’interno del locale, con i carabinieri della Compagnia di Partinico e il Nucleo investigativo di Palermo. «C’era il controllo della Siae e un pubblico ufficiale Siae che possono garantire che dentro non è successo nulla. Anche perché c’erano davvero poche persone e si conoscevano tutti». Il locale è aperto da circa un mese. «Questa era la quinta serata…», dice il gestore.
E sottolinea: «La rissa è avvenuta fuori dal locale, all’angolo di un palazzo. Noi non possiamo mica presidiare tutto il paese, nessuno si aspettava una tragedia come questa, dentro gli animi erano tranquilli…».
«Non c’è stata alcuna discussione all’interno del locale – dice – Ce ne saremmo accorti. Il vero problema è legato al fatto che ci sono ragazzi che non entrano in discoteca ma che sostano tutta la serata fuori, con alcol che portano da casa o che comprano altrove. Anche perché noi non possiamo vendere il vetro dopo le 23. Invece fuori ci sono bottiglioni di vino e altri alcolici. La gente viene già bevuta».
I primi soccorsi
Poi Christian racconta i primi soccorsi prestati a Francesco, che era esanime sull’asfalto, probabilmente colpito da diversi calci alla testa come stanno ricostruendo le indagini. «Alle 3.05 siamo arrivati dove c’era il ragazzo che era a terra – dice ancora – abbiamo prestato noi i primi soccorsi, e fatto un cordone».
«I carabinieri hanno fatto i rilievi e non c’era segno di sangue da nessuna parte – dice ancora – ripeto il locale è pieno di telecamere. Purtroppo quando succede qualcosa la colpa è sempre della discoteca, sono qui da ieri pomeriggio e non sono ancora andato a casa. Il mio pensiero va a quella famiglia che ha perso un figlio così giovane».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA