Blitz antimafia a Palermo, da hotel a fast food tutti pagavano il pizzo
L'operazione della Squadra mobile ha portato all'arresto di otto persone, tra cui Giuseppe Arduino, considerato esponente di spicco della mafia di Brancaccio
Bltiz contro cosche a Palermo
Tanti esercizi di autodemolizioni, hotel, pasticcerie e fast food della zona di via Messina Marine, corso dei Mille e viale Regione Siciliana pagavano il pizzo, anche in natura, con le cassate regalate agli uomini di Giuseppe Arduino, esponente di spicco della mafia di Brancaccio, uscito dal carcere, che si era rimesso a girare in lungo e in largo con uno scooter che non avrebbe potuto guidare perché senza patente, perché sottoposto alla sorveglianza speciale.
E’ quanto emerge dalle indagini condotte dalla Polizia di Palermo, che hanno portato all’arresto di nove persone aderenti alle cosche dei quartieri Brancaccio e Sperone.
Arduino imponeva il pizzo, controllava chi stava eseguendo lavori di ristrutturazione. chi doveva fermare i cantieri perché non si metteva in regola. Un controllo del territorio costante e continuo. In un bar dove si stavano eseguendo lavori di ristrutturazione, lo scorso 12 luglio, il boss si rivolse a un operaio e gli disse di interrompere i lavori e andare via. Poco dopo l’operaio chiamò al telefono qualcuno che arrivò a bordo di un furgone. Il dipendente prese alcuni attrezzi chiuse la saracinesca salì sul mezzo e andò via.