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Botti illegali, la Gdf a caccia di "cipolle", bengala e "fontane": 9 tonnellate già sequestrate tra Palermo e Siracusa

In due attività di Palermo e Carini circa 1,2 di pezzi erano custoditi in locali sprovvisti di certificazioni antincendio

Redazione La Sicilia

30 Dicembre 2023, 10:39

Sequestro botti illegali

Sequestro botti illegali

Sequestro di botti illegali da parte della Guardia di Finanza in Sicilia. A Palermo sequestrate oltre tre tonnellate di botti in più attività. Circa 1,2 milioni di pezzi, per un peso complessivo di oltre 2,7 tonnellate, sono stati sequestrati in due attività commerciali a Palermo e a Carini, custoditi in locali sprovvisti delle necessarie certificazioni antincendio e negli stessi spazi di vendita o di stoccaggio di articoli infiammabili come tovaglioli di carta, fiori artificiali, piatti e bicchieri di plastica, accendigas da cucina, accendini , bombolette spray. I titolari sono stati denunciati.

Altri 240 ordigni artigianali ad alto potenziale esplosivo comunemente conosciute come «cipolle», per il peso di 39 chili, provenienti da Napoli, sono stati trovati in deposito di spedizioni e sequestrati dalle Fiamme gialle di viale Michelangelo, a Palermo. Il destinatario del carico è denunciato per attentato alla sicurezza dei trasporti e per violazione delle disposizioni in materia di controllo delle armi. Sempre nel capoluogo sono state sequestrate tre batterie da 100 razzi e 60 candelotti pirici, del peso complessivo di 15 chili, in un esercizio commerciale del centro cittadino.

Al porto, in un’auto proveniente da Napoli, sono stati sequestrati 152 chili di materiale pirotecnico e denunciate due persone per commercio abusivo di materiale esplodente e per violazioni al Codice della navigazione. Controlli anche in provincia: a Termini sono stati sequestri 106 chili di botti e illegali e a Bagheria 436 chili coperti in sei spedizioni diverse.

E la Gdf di Siracusa e Noto ha sequestrato oltre 6 tonnellate di fuochi d’artificio, tra cui un bengala, fontane, centinaia di batterie contenenti circa 670 chili di polvere pirica attiva, che si trovavano in un garage e in un monolocale al centro di Avola, nel Siracusano.
Secondo la Guardia di finanza i locali erano sprovvisti dei requisiti di sicurezza previsti dalla legge, in assenza della autorizzazione prefettizia e in violazione delle norme antincendio. Se immesso in commercio, il materiale avrebbe fruttato circa 500mila euro. Denunciato un trentenne di Avola che custodiva i botti in un garage e in un monolocale del centro cittadino.

A Gela è stata invece la polizia a sequestrare 152 razzetti di materiale esplodente la cui vendita è vietata ai minori di 18 anni e limitata soltanto a esercenti muniti della licenza prefettizia. Il titolare del negozio contriollato è stato denunciato per fabbricazione e commercio abusivo di materiale esplodente.