Canicattì, chiesto il processo per ex vertici banca S. Francesco

Di Fabio Russello / 02 Ottobre 2015

La Procura della Repubblica di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex presidente e dell’ex vicepresidente della Banca di credito cooperativo San Francesco di Canicattì, Vito Augello, 73 anni e Luigi Salvatore Di Franco, 61 anni, tutti e due di Canicattì. I due sono accusati dal procuratore aggiunto di Agrigento Ignazio Fonzo, dai sostituti procuratore Matteo Delpini e Andrea Maggioni di una serie di reati legati alla gestione dell’istituto di credito. Vito Augello è accusato dalla Procura di avere ingannato i soci inserendo nel bilancio al 31 dicembre del 2010 una situazione patrimoniale e finanziaria della Banca non rispondente al vero al fine di ingannare i soci allo scopo di ottenere un ingiusto profitto per sé. In particolare avrebbe nascosto ai soci la svalutazioni su crediti in sofferenza e della svalutazione di un investimento finanziario effettuato dalla banca. Inoltre è accusato nella qualità di presidente del Consiglio di Amministrazione della Banca “al fine di ostacolare l’esercizio delle funzioni di vigilanza della Banca d’Italia” di avere esposto “fatti materiali sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società non rispondenti al vero” e di avere occultato “con altri mezzi fraudolenti fatti che avrebbero dovuto comunicare e comunque ometteva le comunicazioni dovute alla predetta autorità di vigilanza ostacolandone le funzioni”. Di Franco e Augello, in concorso, sono anche accusati di avere omesso di dare comunicazione agli altri amministratori e ai componenti del collegio sindacale di avere interessi propri e di terzi in conflitto perché non hanno comunicavano la circostanza che all’interno dei locali della banca in forza di un contratto di comodato d’uso, il nipote di Di Franco e la figlia di Augello collocavano all’interno della banca prodotti assicurativi per conto di società esterne provocando così un danno alla Bcc. L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 5 novembre avanti il Gup del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano.

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