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“Casette dell’amore” nelle carceri dove i detenuti potranno fare sesso con i partner, il Coisp dice no: «Luogo per impartire ordini»

Il sindacato ha espresso dubbi sulle strutture che consentiranno ai reclusi, anche quelli condannati per mafia, di intrattenersi con le proprie compagne

Di Redazione |

«Rispetto al complesso di norme che negli anni, e in particolare in seguito delle stragi di Capaci e di via d’Amelio, hanno offerto un eccezionale strumento nella lotta alla mafia, siamo costretti a registrare un allarmante atteggiamento di smobilitazione. Penso ai 28,6 milioni destinati alle case dell’amore nelle carceri italiane, dove si consentirà ai detenuti di alta sicurezza di incontrare la moglie, la fidanzata o l’amante fino a 24 ore al mese: qualcuno si è chiesto quanti ordini verranno impartiti in questo modo e quanti omicidi saranno commissionati?».

Così Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, intervenendo al convegno «Criminalità organizzata e terrorismo», promosso dal Coisp Sicilia, in corso al Palazzo Guglielmo II a Monreale (Palermo). «Nella migliore delle ipotesi – ha proseguito -, si tratta di una sottovalutazione dei sistemi criminali mafiosi che hanno cambiato strategia, facendo meno clamore ma, allo stesso tempo, aumentando la loro forza criminale con una pervasione del tessuto sociale ed economico. Con fiumi di denaro, le mafie stanno comprando tutto, mettendo in atto veri e propri meccanismi di sostituzione allo Stato di diritto. Non possiamo accettarlo», ha concluso.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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