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Caso Cannes, le carte del Tar: la «condotta colposa» dell’assessorato nell’«illegittimo affidamento senza gara»

Trasmissione degli atti a Procura di Palermo e Corte dei conti che hanno già aperto i fascicoli

Di Mario Barresi |

Non chiacchiere. Né fantasie da «giornalismo copia e incolla». Ma la prima verità. La prima di una lunga serie, sullo scandalo Cannes che ha aperto la prima profonda crisi nel governo regionale e ha messo in imbarazzo la “corrente turistica” di Fratelli d’Italia. E non soltanto.

È tutto scritto. La seconda sezione del Tar di Palermo, con una sentenza depositata giovedì, ha respinto il ricorso della “Absolute Blue” contro la revoca del progetto da 3,7 milioni di euro per l’edizione del Festival del Cinema 2023, provvedimento adottato dall’amministrazione regionale su input del governatore Renato Schifani.

I giudici della seconda sezione del Tribunale amministrativo regionale (Federica Cabrini presidente, Giuseppe La Greca consigliere, Fabrizio Giallombardo refendario estensore) hanno rigettato la richiesta di sospensiva avanzata dai legali della società lussemburghese, Maurizio Boifava e Marco Burraggi. E sono entrati subito nel merito, con una sentenza in cui di fatto si dichiara la legittimità del provvedimento di autotutela adottato dall’assessorato al Turismo, perché l’aggiudicazione era avvenuta senza gara, in violazione del Codice degli appalti. Il Tar ha condannato la Absolute Blue (presieduta da Patrick Nassonge, che è la stessa persona del fotografo Moja che firmava lo shooting fotografico) al pagamento delle spese legali per 2.000 euro.

Gli atti alle Procura e alla Corte dei Conti

Ma la parte più interessante è che è stata disposta la trasmissione degli atti alla Procura di Palermo e alla Procura regionale della Corte dei conti, che hanno già aperto fascicoli (l’ altro è della Procura europea) sulle spese allegre della Regione a Cannes e nel turismo in generale. Tutto documentato nelle inchieste su La Sicilia.

Secondo la tesi dei legali della Absolute Blue, quella del governo regionale sarebbe stata «un’invasione di campo» e per questo chiedeva che venisse rispettato il contratto o, in subordine, il risarcimento del mancato incasso (l’“agency fee” pari a 227mila euro secondo il contratto), o ancora il rimborso delle spese con l’hotel Majestic di Cannes.

La Absolut Blue e l’esclusiva

Ma il Tar ha risposto picche. Per i giudici, infatti, la Absolute Blue «non ha dimostrato di essere titolare di diritti di esclusiva» e quindi la Regione «avrebbe dovuto vagliare l’esistenza di soluzioni alternative ragionevoli al fine di dimostrare che nel caso di specie, sarebbe stato necessario realizzare l’evento “Casa Sicilia” proprio in quell’hotel». Al riguardo, scrivono i giudici, «non è dirimente la dichiarazione del Direttore degli eventi speciali del menzionato hotel (…) da cui – al di là di una non meglio specificata “relazione esclusiva” della ricorrente con l’hotel Majestic (non comprovata da alcun contratto di esclusiva versato in atti) – emerge, piuttosto, che i diritti di esclusiva connessi all’evento “Sicily, Women and Cinema 2023” discendono dai contratti stipulati con la ricorrente il 22 dicembre 2022, dunque in epoca successiva all’aggiudicazione dei servizi connessi al succitato evento e alla stipula del relativo contratto, entrambe intervenute il 20 dicembre 2022».

La conclusione

Dopo aver smontato, pezzo per pezzo, le argomentazioni della società lussemburghese, i giudici arrivano alla conclusione che «non può fondatamente sostenersi la legittimità dell’aggiudicazione a suo tempo disposta dall’Amministrazione regionale alla società ricorrente con riguardo ai servizi connessi a “Casa Sicilia”, con conseguente inutilità della partecipazione procedimentale della società ricorrente». In ogni caso: «Al di là di tali – dirimenti – considerazioni, possono ad abundantiam ritenersi condivisibili le osservazioni svolte dall’avvocatura regionale nella propria relazione, con riguardo al fatto che la “recommandation” del direttore del partenariato del Festival di Cannes abbia dato atto dell’assenza di qualunque contratto commerciale con la società ricorrente». Il Tar riconosce inoltre al presidente Schifani di aver «dato una direttiva all’esito di approfondimenti da cui emergevano le indubbie criticità dell’aggiudicazione in questione».

Il progetto riciclato

Anche sulle presunte spese con l’hotel Majestic i giudici si esprimono in modo chiaro. «Allo stato, non è affatto noto se la ricorrente abbia in effetti receduto dalla prenotazione in questione, sostenendo i relativi costi Anzi, come emerge dalle difese e della produzione documentale dell’Amministrazione regionale, la ricorrente ha mantenuto l’hotel Majestic di Cannes per “Oman House”, in sostituzione di “Casa Sicilia”». Ovvero l’altra rivelazione-shock del nostro giornale: il progetto (scontato del 43%: da 3,7 a 2,1 milioni) proposto da Absolute Blue al Sultanato dell’Oman. Compreso qualche strafalcione da riciclaggio con traduzione frettolosa: «A differenza dello scorso anno, vorremmo offrire ogni giorno una semplice colazione a chiunque voglia recarsi all’Oman House. Solo granita, brioche, caffè, succo d’arancia e melograno». Per il Tar «si tratta di una circostanza non espressamente contestata, rilevante anche con riguardo alla pretesa perdita di pari occasioni negoziali, laddove la ricorrente aveva espressamente menzionato, tra gli altri, anche il Sultanato dell’Oman, con il quale – da quanto emerge dagli atti di causa – è stato infine realizzato l’evento “Oman, women and cinema”».

I passaggi chiave

Il passaggio che fra le righe fa tremare qualcuno è un altro. «Nel caso di specie non può fondatamente sostenersi che la ricorrente abbia incolpevolmente fatto affidamento sulla legittimità dell’azione amministrativa», scrive il Tar. «Infatti, nonostante non sussistesse alcun documentato rapporto di esclusiva tra Absolute Blue e l’hotel Majestic, la ricorrente, a fronte dell’espressa richiesta dell’Amministrazione regionale di comunicare e documentare i requisiti di assegnazione della commessa pubblica senza bando, ha affermato di detenere «l’esclusività sia del progetto “Women and Cinema” che l’esclusiva delle locations in loco per l’organizzazione dell’evento durante il festival di Cannes», producendo poi la vista “recommandation” del direttore dei partenariati del Festival di Cannes del 4 novembre 2022 da cui, tuttavia, non emerge affatto la sottoscrizione di alcun contratto commerciale tra il Festival di Cannes e Absolute Blue (e non producendo nulla con riguardo all’utilizzo dei locali dell’hotel Majestic)».

Il punto-chiave: «Tali affermazioni e documenti hanno determinato l’Amministrazione regionale, analogamente a quanto già fatto l’anno precedente (…), a procedere all’aggiudicazione senza gara, in violazione» del Codice degli appalti. Circostanza che «a prescindere da ogni valutazione sull’eventuale condotta colposa dell’Amministrazione regionale», sentenzia il Tar, «esclude in radice qualunque nesso causale tra la condotta della resistente ed il danno in tesi patito dalla ricorrente». Ricorso rigettato.E l’accento sta su «condotta colposa dell’Amministrazione regionale».

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