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IL PROCESSO

Catania, alla sbarra la mafia “imprenditoriale”: il 24 aprile l’udienza preliminare per i 64 imputati del blitz Agorà

Si tratta di boss e gregari provenienti dal clan Santapaola-Ercolano di Catania, dei La Rocca di Caltagirone, della famiglia mafiosa di Ramacca e dei Nardo di Lentini

Di Laura Distefano |

Quando scattò il blitz Agorà, la scorsa estate, si ebbe la palpabile sensazione di come la mafia riuscisse ancora ad essere protagonista – quasi alla pari – nei salotti frequentati da colletti bianchi, imprenditori ed esponenti istituzionali. Non è un caso, infatti, che nel lungo decreto che fissa l’udienza preliminare per i 64 imputati (boss e gregari provenienti dal clan Santapaola-Ercolano di Catania, dei La Rocca di Caltagirone, della famiglia mafiosa di Ramacca e dei Nardo di Lentini) al prossimo 24 aprile nell’aula bunker di Bicocca siano indicate tra le persone offese i comuni di Caltagirone e di Vizzini.

L’inchiesta del Ros ha infatti un po’ alzato l’asticella puntando al volto imprenditoriale e affaristico di Cosa nostra, ma d’altronde possiamo inserire questo filone d’indagine in quell’attività che il Ros ha cominciato con Iblis, Caronte, Kronos, Chaos.

Il capo d’imputazione

Ma basta leggere il capo d’imputazione relativo all’associazione mafiosa – che abbraccia un periodo che va dal 2017 fino (per alcuni imputati) al 2022 – per comprendere dove i carabinieri del Reparto Operativo Speciale, con il coordinamento dei pm Marco Bisogni e Raffaella Vinciguerra, abbiano voluto scavare: gli affiliati si sarebbero avvalsi della «forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento» della mafia «per acquisire, in modo diretto o indiretto, la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, autorizzazioni e di appalti e servizi pubblici; per realizzare, comunque, profitti o vantaggi ingiusti per sé e per altri; per intervenire sulle istituzioni e la pubblica amministrazione».

Il triumvirato

Microspie e dettagliate rivelazioni di pentiti hanno documentato come Salvatore Rinaldi Millemachini, affiancato da Carmelo Renna e Michele Schillaci, avesse creato una sorta di cabina di regia della mafia. Il triumvirato Rinaldi, Renna, Schillaci avrebbe gestito gli affari dopo l’arresto nel 2017 del delfino degli Ercolano, Antonio Tomaselli. Lo scopo sarebbe stato quello di riappropriarsi anche di vecchie estorsioni perse nel corso del tempo e per effetto di  alcune  migrazioni di alcuni storici boss in altri clan catanesi. Le indagini hanno anche evidenziato le infiltrazioni nel mondo degli appalti da parte dei mafiosi di Caltagirone diretti da Gianfranco La Rocca, figlio dello scomparso Ciccio.  

Tutti gli imputati

I nomi degli imputati: Angelo Allegra, Calogero Aquilino alias il falegname, Carmelo Aprisco, Sebastiano Basso, Antonino Sebastiano Battaglia, Tiziana Bellistri, Antonino Briganti, Gesualdo Briganti alias Aldo o Celentano, Salvatore Briganti, Mario Brullo, Gaetano Casciana, Vincenzo Castelli (collaboratore di giustizia), Rosario Ciaffaglione, Gianfilippo Ciriacono, Giuseppe Ciriacono, Francesco Compagnino alias Franco u niuru, Vincenzo Comparato, Donatello Cormaci, Filippo Crisafulli, Vito Cutrera, Giuseppe De Luca, Alessandro De Metro, Giovanni Sebastiano Desi, Salvatore Di Liberto, Giuseppe Benedetto Distefano alias Peppe u tenenti, Maria Pia D’Urso, Carmelo Fallara inteso Melo u calabrisi, Alessandro Antono Fatuzzo, Salvatore Fazio alias Turi u pagghiolu, Luigi Ferrini, Giuseppe Furnò inteso u papiddu, Gabriele Garasi, Domenico Gentile, Salvatore Giarrusso, Francesco Giordano, Carmelo Gualtieri, Antonino Guercio, Gianluca Italia, Gioacchino Francesco La Rocca, Sebastiano Midore, Pasquale Oliva, Salvatore Orefice, Lorenzo Palazzo, Orazio Papale, Maurizio Pinzone Vecchio, Benito Privitera detto Alberto, Domenico Querulo, Francesco Rametta, Salvatore Rannesi detto Salvuccio, Carmelo Renna, Salvatore Rinaldi alias Turi millemachine, Gaetano Riolo, Edigio Russo, Gabriele Santapaola, Vincenzo Sapia, Lorenzo Michele Schillaci, Giuseppe Scuderi, Filippo Scordino (collaboratore di giustizia), Lorenzo Sgroi, Giuseppe Spitale, Barbaro Stimoli, Matteo Vasta, Santo Venuti, Rosario Zagame.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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