Catania, anche il giudice tributario Impallomeni agli arresti domiciliari

Di Orazio Provini / 25 Febbraio 2016

CATANIA – Il giudice Filippo Impallomeni, presidente dell’ottava sezione della commissione tributaria provinciale di Catania, arrestato con altre quattro persone per corruzione in atti giudiziari, potrà beneficiare degli arresti domiciliari. Impallomeni, 71 anni, ha lasciato il carcere di Siracusa, dove era stato trasferito da circa una settimana, dopo che il tribunale del Riesame ne ha disposto la scarcerazione in seguito al ricorso presentato dai difensori del giudice, Andrea Gianninò e Pino Napoli.

 

Stessa decisione per il commercialista Giovanni La Rocca, 76 anni, arrestato con la stessa accusa ma trasferito da mercoledì scorso ai domiciliari per decisione del giudice per le indagini preliminari che ha accolto la richiesta a lui avanzata dall’avvocato Walter Rapisarda. Domiciliari concessi dal Gip e nello stesso giorno, anche all’imprenditore Giuseppe Virlinzi, arrestato nella stessa inchiesta. Una decisione questa che ha portato il suo avvocato difensore Carmelo Peluso a rinunciare al dibattimento davanti ai giudici del Riesame.


Ai domiciliari era stato posto anche il quarto indagato, accusato dello stesso reato di Impallomeni, Virlinzi e La Rocca, il direttore commerciale della Virauto Agostino Micalizio, scarcerato dopo l’interrogatorio di garanzia. Ai domiciliari c’è anche una quinta persona, il cancelliere Antonino Toscano, accusato di favoreggiamento. Secondo l’accusa il giudice Impallomeni avrebbe scritto alcune sentenze favorevoli di ricorsi tributari (per 800mila euro circa) a vantaggio di aziende (Virauto e Golden Car) riconducibili alla proprietà di Virlinzi, in cambio dell’uso gratuito di alcune auto.

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