L’effetto emulazione purtroppo è sempre dietro l’angolo. E i due banditi che il 13 maggio scorso hanno svaligiato due casseforti dalla casa di uno stimato notaio, portando via quasi 10.000 euro in contanti e gioielli del valore di diverse migliaia di euro, alla presenza di due donne terrorizzate pare che siano dei fan della serie cult spagnola “La casa di carta”.
I due banditi, infatti, indossavano una maschera quando intorno all’una sono prima riusciti a entrare nel signorile palazzo – siamo nella zona centralissima del Tribunale – e poi hanno suonato al campanello dell’appartamento del professionista catanese. Sapevano bene cosa volevano. Ad aprire è stata la moglie del notaio che non ha fatto in tempo a chiudere la porta perché i due criminali con una spallata sono riusciti a introdursi nell’abitazione.
In quel momento c’era anche la figlia. Le due donne sono state bloccate. E terrorizzate hanno assistito alla fasi della rapina. Prima hanno svaligiato la prima cassaforte: hanno messo in un sacco tutti i soldi in contanti (alla fine pare siano circa 10.000 euro). Nella seconda cassetta di sicurezza invece erano custoditi i preziosi: collane, anelli e orologi. Alcuni davvero costosissimi e rari. Ancora da stimare il valore: ma è altissimo, migliaia di euro.
Davvero un colpo grosso quello che i due rapinatori sono riusciti a mettere a segno. Una volta riempiti i sacchi pare siano fuggiti a bordo di un furgone che avevano posteggiato vicino. Non è chiaro se alla guida c’era un complice con il ruolo di “palo” e “autista”.
Le due donne hanno chiamato immediatamente il 112. E sono arrivati i carabinieri del nucleo operativo di Piazza Dante che hanno raccolto le testimonianze di madre e figlia molto turbate, che poi hanno formalizzato la denuncia in caserma.
Sono stati svolti anche i rilievi scientifici nell’appartamento per poter trovare anche un elemento che possa condurre a identificare i due banditi. Un’altra pista potrebbe arrivare anche dalla visione dei filmati estrapolati dai tanti impianti di videosorveglianza che sono installati in quell’area centrale della città. Gli investigatori hanno anche sentito il professionista per poter avere anche un quadro completo della vicenda. L’aspetto più inquietante è che i due malviventi fossero a conoscenza dell’esistenza nell’abitazione di due casseforti e non soltanto una.
La caccia ai banditi mascherati è già cominciata.