Catania: condannato per peculato l’ex presidente del Comitato dei festeggiamenti agatini Riccardo Tomasello
Si sarebbe appropriato di 2.448 euro di fondi pubblici tramite rimborsi spese non autorizzati
Alla fine l’inchiesta sulla corruzione e la turbativa d’asta collegata all’organizzazione della fiera dei morti del 2019 e alla fiera di Sant’Agata del 2020 si chiude con un’assoluzione piena e una condanna per il rito abbreviato e con i proscioglimenti per i fatti di turbativa d’asta e due rinvii a giudizio per corruzione nel troncone ordinario.
Ma andiamo per ordine. La condanna riguarda un episodio di peculato che gli investigatori hanno scoperto mentre facevano gli accertamenti riguardanti i due eventi. E così hanno scoperto che l’ex presidente del Comitato dei festeggiamenti agatini, Riccardo Tomasello, si sarebbe appropriato di 2.448 euro di fondi pubblici, «attribuendosi, senza alcuna autorizzazione degli altri membri del Comitato, rimborsi di denaro a titolo di spese personali non inerenti agli scopi del Comitato». Tomasello è stato condannato a 2 anni, pena sospesa, con concessione delle generiche. L’imputato, che è già pronto a impugnare la decisione in appello con il proprio legale, ha commentato con alcuni post su Fb in cui evidenzia la sua estraneità.
Gli altri imputati
Assolto invece con formula piena, sia per le turbative che per il peculato, l’ex direttore delle Attività produttive del Comune, Giampaolo Adonia. «Il giudice ha ridato dignità a un funzionario che si è sempre distinto per la sua integrità», commenta l’avvocato di Adonia, Simone Marchese.
Il gup Luigi Barone ha prosciolto gli altri imputati, tra cui Arturo e Salvatore Coglitore, padre e figlio (quest’ultimo legale rappresentante della società che si è aggiudicata gli eventi) e il dirigente del comune, in pensione, Giuseppe Fichera (responsabile delle Aree mercatali) dalle accuse di turbative d’asta. Arturo Coglitore, nella sua veste di rappresentante sindacale, e Fichera sono stati rinviati a giudizio per corruzione. Il difensore di Coglitori, Fabio Presenti: «Sono soddisfatto per il proscioglimento dalle accuse di turbativa per i miei due assistiti, ma sono convinto che il dibattimento dimostrerà che non vi è stato alcun accordo corruttivo in quanto nessun esercente è mai stato favorito».