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Catania: dopo l'omicidio di Timonieri il soldato dei Nizza cercò protezione dai Pillera

Un retroscena del blitz Naumachia. Ecco i verbali dei pentiti.

Laura Distefano

03 Agosto 2025, 20:08

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Giovanni Costanzo “a Dia” è finito in cella qualche giorno dopo il blitz “Naumachia”. Ha deciso di costituirsi dopo qualche giorno di irreperibilità. La sua storia all’interno del gruppo dei Nizza è collegata a doppio filo con quella di Enzo Timonieri, che nel 2021 fu ammazzato in un agguato mafioso ordito dai suoi stessi capiclan. Giovanni Costanzo quando si diffuse la voce della scomparsa di Timonieri cominciò a tremare e si barricò in casa. Molti erano convinti che non si trattasse di un allontanamento volontario ma di un omicidio. Il primi sospetti furono verso i trafficanti calabresi che pochi mesi prima erano stati truffati: Bruno Cidoni e Antonio Pezzano - da poco condannati nel processo “Devozione” - furono pagati con dei soldi falsi da Timonieri. E durante la consegna, era presente anche Costanzo.

A spiegare meglio cosa si scatenò nella mente di Costanzo, lo ha spiegato agli investigatori e ai pm il collaboratore di giustizia Salvatore Scavone. L’ex reggente dei Nizza ha raccontato che Costanzo si è allontanato addirittura dal clan Santapaola. In quei giorni di forte fibrillazione il soldato gli disse che non sarebbe uscito di casa fin quando non si fosse chiarito cosa fosse accaduto a Timonieri. Inoltre ha annunciato a Scavone che per avere protezione si era rivolto ai Pillera. Il fratello infatti aveva una relazione con la figlia di Fabrizio Pappalardo, uomo di spessore del gruppo mafioso del Borgo. Altri dettagli sull’uscita di Costanzo dalla squadra santapaoliana, diretta da Natale Nizza e Sam Privitera, l’ha fornita proprio quest’ultimo. Privitera, da un anno collaboratore di giustizia, ha svelato che Costanzo a un certo punto avrebbe chiesto di tornare ma lui non lo avrebbe permesso. «Costanzo dopo la morte di Timonieri si è allontanato dal nostro gruppo, poi mi ha cercato per rientrare ma io non ho voluto che rientrasse. So che ha avviato un traffico di cocaina per suo conto».

Nota: l’immagine caricata in precedenza era una scena dell’esecuzione del blitz Naumachia ma non attinente alla cronaca dell’articolo