Catania, furto di lastre di marmo in una cappella del cimitero alla vigilia della commemorazione dei Defunti. L'assessore. «I custodi non bastano»
Distrutta una tomba di famiglia e sparite le coperture dei loculi. Il Comune: «Aspettiamo i fondi per l'impianto di videosorveglianza»
Era andata stamattina al Cimitero di Catania per pulire la cappella di famiglia in occasione della celebrazione dei defunti. Ma quando è arrivata davanti alla porta ha trovato tutto distrutto e smantellato. Cocci di vetro a terra della porta completamente divelta e le coperture delle tombe di marmo sparite. Un'operazione da maestro, visto che si tratta di lastre che riempiono due pareti di 13 metri ciascuna. I ladri hanno risparmiato solo le tombe con le lapidi già con le scritte e la foto.
Ad agire quindi non sarebbe stata una banda di tombaroli, ma qualcuno interessato al prezioso e costoso marmo magari da rivendere o chissà usare per qualche nuova costruzione. La cappella è di quelle monumentali presenti nell'area principale del camposanto, adiacente alla scalinata centrale.
Purtroppo non è possibile determinare quando è stato commesso il furto e i danneggiamenti. «Non andavo al cimitero da oltre sei mesi», racconta disperata la proprietaria, che ha già sporto denuncia. Già l'anno scorso la stessa Cappella era stata bersaglio di una gang di malviventi. «Avevano asportato il cancello e rubato l'altare e tutti i quadri presenti». Il danno economico non è stato ancora stimato. Ma sicuramente è elevato.
L'assessore Petralia
Del caso è stato informato anche l'assessore comunale ai Servizi Cimiteriali Giovanni Petralia che evidenzia come il servizio di sorveglianza con i custodi non possa garantire sicurezza in tutta la zona. «La soluzione arriverà quando potremo mettere in campo le azioni previste nel progetto di riqualificazione che abbiamo portato già al tavolo della Regione, che prevede l'impianto di video sorveglianza, la regolamentazione degli accessi, interventi per la manutenzione stradale e dell'illuminazione. Almeno una volta al mese - dice Petralia - sollecitiamo la Regione affinché sblocchi i fondi. Da parte dell'amministrazione non c'è alcuna sottovalutazione del problema, anzi».