Catania, “Garbage Affair” concluse le indagini: sette indagati (più una società)

Di Orazio Provini / 08 Giugno 2018

Sono sette gli indagati nell’inchiesta sulla gestione dei rifiuti che coinvolse anche alcuni funzionari del Comune di Catania, un paio dei quali stretti collaboratori del sindaco Bianco, denominata “Garbage Affair” e che nel marzo scorso portò all’emissione di alcune ordinanze cautelari. Due in carcere e una ai domiciliari. Per altri tre indagati furono adottate misure interdittive.

I pm Fabio Regolo e Alessandra Tasciotti hanno firmato il provvedimento che coinvolge gli imprenditori romani Antonio e Francesco Deodati, amministratore di fatto e di diritto della Eco.Car., Orazio Stefano Fazio, ex responsabile dei procedimenti della direzione Ecologia e Ambiente del Comune, Massimo Rosso, già direttore della direzione Ragioneria generale provveditorato ed economato del Comune; Antonio Natoli, 46 anni, dipendente del consorzio Senesi spa-Eco.Car. e uomo di fiducia di Antonio Deodati; Leonardo Musumeci, responsabile unico del procedimento di gara del dicembre 2016 e Salvatore Catanzaro, dipendente comunale, “sorvegliante” di Ecologia e Ambiente. Indagata anche la Eco.Car. srl società con sede legale a Latina.

Sarebbero Antonio Deodati, comproprietario della Ipi srl, affidataria in Rti con Oikos, (già socio di Eco.Car.) e Orazio Fazio i principali protagonisti della vicenda. L’applicazione delle penali da infliggere all’azienda per i casi di inadempienza del servizio, tra i punti cardini dell’inchiesta. La loro gestione e la mancata applicazione avrebbe garantito a Fazio viaggi, benefit e la ristrutturazione di un suo immobile. Contestate inoltre una serie di assunzioni a tempo determinato di persone a lui vicine in società riconducibili a Deodati. Gli indagati, prima delle richieste di rinvio, hanno venti giorni per le azioni difensive.

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