Catania, i fatti di via Acquedotto: si sparano a vicenda ma uno aveva la pistola a salve
I carabinieri hanno identificato i sospettati.
Sono stati convocati in caserma per l’identificazione i presunti partecipanti della lite fra due nuclei familiari culminata lunedì sera in una sparatoria. La guerriglia si è scatenata intorno alle 22,30: urla, insulti, reciproche accuse e poi le pistolettate. All’appuntamento si sono presentati armati entrambi i gruppi rivali. Solo che uno ha sparato con una rivoltella perfettamente funzionante e l’altro invece aveva una pistola a salve. I carabinieri hanno trovato in via Acquedotto Greco 7 bossoli: alcuni spari hanno frantumato i finestrini di una Fiat Punto parcheggiata. La pista giusta i carabinieri l’hanno presa già la sera stessa della sparatoria. E infatti sono state eseguite una serie di perquisizioni che hanno portato a ricostruire i tasselli del puzzle.
Ancora una volta dietro la violenza che poteva davvero trasformarsi in un dramma c’è un episodio davvero di poco conto. Un litigio fra ragazzini come ce ne sono tanti, si è trasformato in una questione di dissidi familiari. E i papà dei giovanissimi hanno voluto risolvere la vicenda personalmente. Dalle parole agli spari il passo è stato davvero breve. Urlavano così tanto quella sera che qualcuno ha immediatamente chiamato il 112 Nue, mentre una donna ha anche registrato le grida e i rumori degli spari dal suo balcone che poi ha condiviso sui social.
Le ipotesi investigative ora dovranno essere confermate dai tanti accertamenti su cui stanno lavorando i carabinieri della Compagnia di Piazza Dante. Gli indagati intanto rischiano una denuncia a piede libero per armi.