Catania, intervento riuscitoma giovane muore in corsia
Catania, intervento riuscito ma giovane muore in corsia
Il calvario di un 28enne tra l'ospedale di Paternò e il Garibaldi Centro per una appendicectomia. Il padre cerca la verità
CATANIA – Occhi senza luce, svuotati dalle troppe lacrime versate. Un filo di voce. E sul volto l’espressione di chi cerca una risposta. Una sola: «Perchè mio figlio è morto… ». Non accusa nessuno in particolare Sebastiano Cantarella, ex Cesame, oggi disoccupato. Chiede solo di «conoscere la verità…», di sapere perchè suo figlio Antonio, 28 anni, elettricista (l’amico di tutti…), padre di due splendide figlie, Giada, 16 mesi e Ginevra di 4 mesi, nella notte fra mercoledì e giovedì è morto.
Malasanità? «Nessuno può affermarlo», aggiunge Sebastiano Cantarella che ci mostra una foto di suo figlio, abbozzando un timido sorriso, prima di raccontare i fatti avvenuti mercoledì 27 gennaio: «Mio figlio avverte forti dolori all’addome; sua moglie lo accompagna all’ospedale di Paternò (risiedono a Motta S. Anastasia, ndr), intorno a mezzogiorno: al Pronto soccorso gli somministrano degli antidolorifici. Diagnosi? Appendicite acuta. Ma nonostante questo, il medico di turno gli dice di prendere degli antibiotici».
Breve pausa e un respiro profondo, prima di riprendere il raconto. «Mio figlio, in qualche modo rassicurato dai medici, decide di firmare le dimissioni e di rientrare a casa; ma poi alle 19, avverte nuovamente dolori lancinanti; a quel punto decido di portarlo al Garibaldi Centro. Al Pronto soccorso la diagnosi è chiara: urgente intervento chirurgico di appendicectomia».
Una pausa, un sospiro e voce flebile: «Alle 22 arriva il chirurgo: alle 23,30 l’intervento si conclude e lo stesso chirurgo ci dice che tutto è andato bene. In ambulanza mio figlio viene trasferito nel reparto di chirurgia dello stesso nosocomio: Antonio sembra star bene, parla e scherza pure. Alle 2 andiamo via, resta con lui la moglie Giusy che però, alle 2.45, mi chiama al telefono disperata… ». «Mi precipito in ospedale e trovo due infermieri che praticano il massaggio cardiaco su mio figlio, ma è tutto vano: Antonio è già morto…».
Sebastiano Cantarella non riesce più a trattenere le lacrime. La famiglia presenta due le denunce: contro l’ospedale di Paternò e contro il Garibaldi. Nei prossimi giorni sarà effettuata l’autopsiaCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA