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Catania, l’Anm contro il giudice Sarpietro: «Su Salvini hai anticipato le motivazioni e sminuito i colleghi più giovani»

Di Redazione |

E’ polemica tra il capo dei Gip dei Tribunale di Catania Nunzio Sarpietro e la Giunta distrettuale dell’Anm, l’associazione nazionale magistrati, per le esternazioni post non luogo a procedere nei confronti del leader della Lega Matteo Salvini nel processo per sequestro di persona relativo alla questioen  Gregoretti.

La Giunta Distrettuale dell’A.N.M. di Catania, “con riferimento alla intervista rilasciata alle testate giornalistiche nazionali La Repubblica e Corriere della Sera dal GUP titolare del procedimento nei confronti del sen. Matteo Salvini esorta i magistrati del Distretto ai doverosi confini di riserbo e misura nella comunicazione con gli organi di stampa circa i contenuti dell’attività giurisdizionale svolta, ritenendo del tutto improprio il riferimento alle motivazioni di provvedimenti non ancora depositati”.

L’Anm catanese ha anche espresso “viva preoccupazione per l’esternazione di modalità di assegnazione dell’affare, che rappresentano in modo distorto l’applicazione della cultura tabellare, nel doveroso rispetto del giudice precostituito per legge, dell’art. 25 Cost. e dei criteri automatici di assegnazione degli affari”.

E infine sempre l’Anm ha espresso “solidarietà e stima ai magistrati della sezione del Giudice per le Indagini Preliminari e dell’Udienza Preliminare del Tribunale di Catania, i quali, giovani e non, singolarmente e come ufficio, con elevata professionalità, intransigente rigore, elevati carichi di lavoro, esercitano la giurisdizione su tutti i fronti di un ufficio distrettuale di grande complessità e delicatezza come Catania”.

Il gup catanese nell’intervista aveva espresso una serie di esternazioni: «Io ho ritenuto non sussistente alcuna violazione della normativa internazionale e nazionale. Salvini s’è attenuto alle convenzioni disponendo che venissero salvati i migranti in difficoltà e ritardando lo sbarco di due o tre giorni, facoltà concessagli da un provvedimento amministrativo del febbraio 2019». Per Sarpietro «il rinvio a giudizio del senatore Salvini avrebbe comportato l’incriminazione dell’ex premier Conte e dei ministri dell’epoca Di Maio e Toninelli, perché erano tutti d’accordo sulla redistribuzione dei migranti, invocata allora come adesso». Sarpietro aveva anche ribadito che «Salvini si è attenuto alle convenzioni internazionali disponendo che quelle persone venissero salvate. Poi ha deciso di tenerle a bordo della nave Gregoretti 2-3 giorni in condizioni di sicurezza e accuditi. C’è una norma amministrativa che glielo consente».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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