IL VIDEO SHOCK
Catania, le indagini sulla corsa clandestina: luogo, arma, cavalli, fantini e pubblico al vaglio degli investigatori
Le forze dell'ordine stanno lavorando sul filmato, anche se il "regista" è riuscito a girare un video che non permette di riconoscere le "scuderie"
Rombo dei motori. Poi uno sparo. La corsa di cavalli parte scortata da scooter e moto da cross. Gli animali, “incitati” dai fantini sul calesse e dalle urla dei centauri, si muovono a velocità sostenuta. Gli zoccoli sull’asfalto segnano il ritmo dell’ennesima competizione clandestina che si svolge sulle strade catanesi. La gara fra stalloni e scuderie è immortalata dal cellulare di uno dei motociclisti. In diversi momenti si vede un ragazzo, vestito di nero, che ha in mano una pistola. Spara diversi colpi in aria. Il video ieri è diventato virale dopo la pubblicazione-denuncia sulla pagina social “Inciviltà a Catania”. Diversi sono stati i post di indignazione per una pratica definita da molti, non solo dagli animalisti, «criminale». Anche perché molte volte dietro queste sfide c’è il giro delle scommesse clandestine. Giri da migliaia di euro.
Per dovere di cronaca va evidenziato che le operazioni di prevenzione, controllo e contrasto per arginare questo triste e drammatico rituale – che serve anche per ostentare la caratura criminale di qualche giovane boss o malandrino – avvengono giornalmente. La polizia, con il Reparto a cavallo, fa perquisizioni e sequestri in stalle in diversi quartieri di Catania. Così come i carabinieri che sono protagonisti di verifiche e ispezioni nelle scuderie. Sono decine gli animali salvati dal doping e dalla macellazione.
Il filmato della corsa è finito, dopo le tante condivisioni sui social, sul tavolo degli investigatori. E ora le forze dell’ordine stanno lavorando per arrivare all’identificazione dei partecipanti. Soprattutto della “manina” armata. Dei passi falsi sono stati compiuti: alcuni sono a viso scoperto, forse qualche targa (o almeno qualche numero) si può riuscire a rilevare.
La nostra “inchiesta”
Dal canto nostro abbiamo fatto una piccola indagine usando strumenti e fonti a nostra disposizione. La gara incriminata si sarebbe disputata qualche tempo fa. Non è chiaro se si tratti di giorni o settimane. La localizzazione della pista abusiva è stata possibile analizzando alcuni dettagli del paesaggio. La presenza dei piloni della luce con i nidi delle colombe ha permesso di escludere i tornanti dell’Etna e il Calatino molto gettonati dagli organizzatori delle competizioni. I radar sono andati quindi verso il Siracusano.Hanno fatto da bussola anche le condutture dell’acqua d’irrigazione, ormai distrutte, presenti ai margini della carreggiata diventata un ippodromo abusivo. Una caccia al tesoro con Maps. Un piccolo “aiutino” dell’intelligenza artificiale. E bingo. Il teatro della corsa clandestina (diventata virale) è la strada provinciale 69ii che conduce fino a Lentini. Partenza e traguardo sono stati piazzati in un tratto vicinissimo all’autostrada Catania-Siracusa, nella zona di Passo Martino.
Un altro punto interrogativo riguarda invece l’arma usata dal giovane in sella a uno scooter guidato da un altro ragazzo con la faccia coperta e un giubbotto bianco e nero. Abbiamo girato il video a un esperto di balistica forense. «Dovrebbe trattarsi di una pistola a salve: lo si evince dal rumore “secco” dello sparo ma soprattutto dal “rinculo” quasi assente dopo i colpi esplosi in rapida sequenza. Solitamente il colpo provoca un rinculo molto più evidente nella mano, con una sequenza così rapida di esplosione avrebbe dovuto vedersi più movimento e avrebbe anche perso l’equilibrio», spiega.
Pochi indizi invece sulle scuderie che si sono sfidate, colpa (o bravura) del regista che poco inquadra i calessini e i cavalli in gara. Da tempo è in voga identificare con bandiere o loghi una stalla dall’altra. Vessilli anche per “certificare” casacche mafiose.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA