Notizie Locali


SEZIONI
Catania 13°

NUOVO “Pentito”

Catania, l’ergastolano decide di collaborare: killer del clan Santapaola-Ercolano riempie pagine di verbali

Il sicario Giovanni Rapisarda - conosciuto come Sansuneddu - è diventato collaboratore di giustizia. Fu condannato per l’omicidio di Natale Montalto. Fu arrestato per il delitto Scaringi, ma fu assolto in appello.

Di Laura Distefano |

Ha deciso di collaborare con la giustizia. E lo ha fatto dopo anni trascorsi in carcere. L‘ergastolano Giovanni Rapisarda, sicario del clan Santapaola-Ercolano, sta riempiendo pagine e pagine di verbali. L’anno scorso il killer è finito al centro di un’operazione anti-estorsione: assieme a moglie e figli aveva messo sotto scacco un imprenditore di Belpasso specializzato nella lavorazione ed estrazione della pietra lavica. Un pizzo milionario. Rapisarda avrebbe dato ai familiari direttive dal carcere, addirittura redigendo lettere intimidatorie da consegnare alla vittima. Il processo frutto dell’indagine è stato già incardinato: nell’ultima udienza è stata sentita la testimonianza della parte offesa che si è costituita parte civile.

La storia criminale

La storia criminale di Rapisarda – conosciuto come Sansuneddu – è legata alla sanguinosa guerra tra i Santapaola e i Cappello. Una faida che portò all’omicidio dell’imprenditore di abbigliamento Giuseppe Scaringi avvenuto il 23 novembre 1993. Il commerciante catanese stava percorrendo il viale Marco Polo quando a bordo della sua Mercedes gli scaricarono addosso 13 colpi di pistola calibro 9×21. Servirono più di dieci anni per identificare la mano armata.

L’arresto

Nel 2006 scattò il blitz San Berillo Nuovo e i poliziotti notificarono in carcere a Rapisarda l’ordinanza proprio per l’omicidio del titolare della nota catena di negozi d’abbigliamento. Dalle carte giudiziarie dell’epoca e dalle fonti aperte emerge che l’imprenditore sarebbe stato ritenuto dalla famiglia catanese di Cosa nostra troppo “vicino” ai rivali Cappello. Da lì sarebbe nata la condanna a morte. L’ordine di ucciderlo sarebbe stato preso dai vertici del clan e Rapisarda sarebbe stato addirittura scelto per la “capacità di assassino”.

L’assoluzione per Scaringi

“Il processo finì però – come tende a precisare l’avvocato Pino Ragazzo, ex difensore che lo assistette in quel procedimento – con un’assoluzione in appello per Rapisarda che non fu impugnata dalla Pg”. Fu assolto anche per il delitto del poliziotto Gianni Lizzio.

Condanna per omicidio Montalto

Il collaboratore sta scontando l’ergastolo per un vecchio omicidio: quello di Natale Montalto.

La nuova vita

Oggi il killer potrebbe rivelare particolari di altri delitti di quegli anni. Molti finiti nel cassetto dei cold case.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA