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Catania, l'estate all'improvviso ma sono ancora troppi i divieti di balneazione nel mare etneo: la situazione

Alla Plaia le zone in cui sfociano i torrenti sono state al momento interdette: richiesto lo sbarramento

02 Maggio 2025, 08:46

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«Divieto di balneazione»: così è scritto nei cartelli con l'ordinanza aggiornata e apposti proprio ieri alle foci dei canali Arci e Forcile, ma anche del fiume Acquicella, ai porticcioli di San Giovanni Li Cuti e di Ognina, all'altezza di piazza Europa, all’Oasi del Simeto e in prossimità dell'immissione del Canale di cintura in via Villini a Mare.

Cartelli installati appena in tempo per l'inizio della stagione balneare fissata per oggi, primo maggio, come stabilito dalla Regione. E d'altronde anche atmosfericamente l'estate sembra entrare proprio in questo weekend in cui le temperature sfioreranno i 30 gradi.

Per alcuni dei luoghi oggi off limits però il divieto durerà poco e ci riferiamo, ad esempio, alle foci dei canali Arci e Forcile. Perché? Iniziamo dall'Arci, noto corso d'acqua che, dopo aver attraversato la zona industriale, sfocia in mare tradizionalmente tra i lidi “Roma” e “Alkamar”.

L'ordinanza

Negli ultimi giorni, a causa delle correnti del mare, la foce in realtà si era spostata fino a lambire il lido “Venere", oltre a mostrare una portata dell'acqua decisamente sostenuta, dunque il raggio d'azione del cartello apposto (come si vede in fotografia) appare già un pochino aleatorio, vago. Ebbene, in questo caso il divieto dovrebbe (condizionale d'obbligo) durare poco perché è di ieri l'ordinanza firmata dal sindaco Enrico Trantino per la «tutela della pubblica incolumità» con cui si ordina a Sidra «nelle more dell'attivazione di soluzioni tecniche definitive, di realizzare una soglia di tracimazione sul canale Arci in corrispondenza del ponte della Ss 114 per una altezza pari a 64 cm». Intervento che dunque si attende a «stretto giro», comunque prima della prevista apertura dei lidi balneari fissata per il 6 giugno.

Per l'Arci negli anni scorsi, in particolare dal 2021 con l'ordinanza cautelare della Prima Sezione Civile di Catania emessa dal giudice Mangano, si era parlato prima di «sbarramento», poi di «rallentamento delle acque» mutato ora in «soglia di tracimazione». Resta il fatto che il risultato deve essere lo stesso, ovvero evitare che le acque dell'Arci sfocino in mare durante la stagione estiva. Ciò preso atto del fatto che nel canale «confluiscono – si legge nell'ordinanza sindacale - le acque di alcuni canali pluviali a servizio dell'area industriale costituite anche da scarichi», che nel testo vengono definiti «debitamente autorizzati perché dotati di sistemi di depurazione previsti dalla normativa vigente».

Le cronache più e meno recenti però ci dicono non essere ancora così e basti ricordare l'episodio dell'anno scorso, con la moria di anguille e altri pesci alla confluenza tra Arci e canale Pantano, al centro di un esposto depositato dal consigliere comunale Graziano Bonaccorsi e dalla deputata regionale Martina Ardizzone, entrambi del Movimento 5 stelle, del cui esito però ancora non si è saputo nulla.

L'altro canale

La novità dell'estate 2025 riguarda il canale Forcile, che dopo aver attraversato il Villaggio Santa Maria Goretti sfocia alla Plaia all'altezza dell'ex lido “Nettuno", area che in teoria sarebbe inibita ai bagnanti, ma di norma risulta sempre frequentata.

«Abbiamo inviato una richiesta agli organi competenti – ha confermato a La Sicilia Andrea Guzzardi, assessore al Mare – per agire così come fatto per il canale Arci. Stiamo aspettando la risposta».

Per il resto «stiamo lavorando per essere pronti con la stagione estiva in tempi record – ha aggiunto Guzzardi – i solarium (a San Giovanni Li Cuti e davanti all'Istituto Nautico, ndc) sono in costruzione e i cartelli di divieto di balneazione sono stati installati. Stiamo lavorando, inoltre, per rendere una delle spiagge libere della Plaia accessibile anche ai diversamente abili, sulla scorta di quanto già fatto a San Giovanni Li Cuti».