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Catania: mafia e omicidi, un pentito potrebbe rimescolare le carte

Il nuovo collaboratore di giustizia potrebbe essere chiamato in diversi processi.

Laura Distefano

04 Settembre 2023, 15:42

MAFIA: IBLIS; GUP, 24 CONDANNE. ASSOLTO DEPUTATO REGIONALE

L'ìingresso del Palazzo di Giustizia di Catania dove si e' concluso il processo Iblis su presunti rapporti tra mafia, imprenditoria e amministratori con 24 condanne e tre assoluzioni, compresa quella del deputato regionale Giovanni Cristaudo, Catania, 22 settembre 2012. ANSA/MAURIZIO D'ARRO'

La collaborazione di Michele Vinciguerra, boss storico del clan Cappello, potrebbe cambiare il corso di alcuni procedimenti. Alcuni anche alle fasi conclusive. “U cardunaru” potrebbe essere chiamato come teste dai pm della Dda sia in processi di mafia ma anche di omicidi. Vinciguerra infatti è una vecchia guardia della cosca e potrebbe conoscere particolari inediti (o di riscontro) su alcuni delitti anche risalenti nel tempo. A fine mese, ad esempio, c’è il processo sul duplice omicidio avvenuto il 29 novembre 1997 di Antonio Mario Fazio e Giovanni Sebastiano Desi. Alla sbarra ci sono Antonio Bonaccorsi, Silvestro Indelicato, Francesco Spampinato e Tommaso Tropea. Dietro questo delitto c’è la guerra tra i Cappello e i Mazzei: le due vittime sarebbero state ammazzate per vendicare l’agguato in cui è assassinato Massimiliano Bonaccorsi qualche mese prima. Il nuovo collaboratore potrebbe accrescere l’apparato probatorio già abbastanza pieno a disposizione dell’accusa. I magistrati potrebbero chiedere al gup di esaminare Vinciguerra come “prova sopravvenuta” visto che la sua decisione di passare dall’altra parte della barricata e voltare le spalle alla criminalità organizzata - come ha svelato La Sicilia - risale solo a un paio di mesi fa. A seguire il suo esempio sono stati anche diversi familiari, come il genero Alberto Bassetta.


La sua “entrata in scena” potrebbe essere richiesta anche in altri processi in atto, sia in primo grado che in appello. ‘U cardunaru - come il collega pentito Carmelo Liistro ha riferito - avrebbe preso il posto di Massimiliano Salvo (condannato in Penelope in modo definitivo) nella gestione della piazza di spaccio de Le Salette (ma anche di via Piombai e del Tondicello). Potrebbe quindi offrire una visione dall’interno di quelli che sono i nuovi equilibri nel traffico di sostanze stupefacenti a San Cristoforo.
Intanto è molto atteso il suo esame nel processo frutto dell’inchiesta Kynara della Squadra Mobile che lo ha portato nuovamente in carcere. Vinciguerra era tornato in libertà da qualche anno dopo aver finito di scontare la condanna del processo Revenge (il blitz che nel 2009 scardinò l’impero dei Cappello-Bonaccorsi ed evitò una guerra di mafia). Appena rientrato a Catania, dopo una festa con concerto neomelodico e fuochi d’artificio, riprese i rapporti con i narcos calabresi e fece ripartire la fabbrica di soldi della droga.