Catania, omicidio Enzo Timonieri: in Appello attese le rivelazioni del pentito
Ora Privitera, diventato collaboratore di giustizia, dirà la sua verità sul delitto del 2021
La data c’è. Il prossimo 27 febbraio. Comincerà quel giorno il processo davanti alla Corte d’Assise d’Appello sull’omicidio di Enzo Timonieri. Il pusher di San Cristoforo fu assassinato con tre colpi di pistola in testa e poi seppellito nelle dune di Vaccarizzo nel 2021. Il corpo fu ritrovato grazie alle dichiarazioni dei killer, i fratelli Michael e Ninni Sanfilippo.
I mandanti di questo caso di lupara bianca sarebbero stati i giovani boss Natalino Nizza e Salvatore Sam Privitera, entrambi condannati in primo grado all’ergastolo. Il movente del delitto sarebbe stato quello di “eliminare” un fattore di rischio per gli affari della cosca mafiosa, in questo caso il gruppo Nizza che è interno alla famiglia Santapaola-Ercolano. Quale era il rischio? Timonieri avrebbe progettato di mettersi in proprio. Precisamente avrebbe pianificato di creare un’attività illecita autonoma di spaccio di droga, approfittando di un contatto con un trafficante calabrese che era in procinto di uscire dal carcere.
La prossima settimana quindi c’è la prima udienza del processo d’appello scaturito dall’impugnazione della sentenza di condanna. Ma nel frattempo c’è stato un colpo di scena: Privitera ha deciso di entrare nel programma di collaborazione con la giustizia. Questo fa pensare che ora si potrebbe andare per la sua posizione a un concordato per allegerire la pena. Ma intanto vedremo se entreranno i verbali su quest’omicidio. E se confermerà la ricostruzione emersa dal dibattimento di primo grado.