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Catania, operaio si diede fuoco Prosciolti due vigili urbani

Non luogo a procedere deciso dal gip nei confronti di due agenti della polizia municipale indagati per istigazione al suicidio

Di Redazione |

Il Gup di Catania Marina Rizza ha deciso il non luogo a procedere nei confronti dei due agenti della polizia municipale Antonio Raddusa e Giuseppe Tornatore, indagati per istigazione al suicidio nell’ambito di un procedimento avviato dopo la morte di Salvatore La Fata, operaio edile disoccupato che il 19 settembre del 2014 si diede fuoco a Catania per disperazione dopo il sequestro della merce che vendeva senza autorizzazioni in piazza Risorgimento. L’uomo, che si arrangiava come ambulante, morì dopo 11 giorni nell’ospedale Cannizzaro per i postumi di ustioni di secondo e terzo grado sul 60% del corpo. Dopo il sequestro l’operaio avrebbe discusso animatamente con i due vigili urbani spiegando le difficoltà economiche che lo avevano spinto a vendere frutta e verdura senza autorizzazione. Secondo la Procura, che aveva chiesto il rinvio a giudizio dei due agenti, all’uomo avrebbero detto “Datti fuoco ma spostati più in là”.

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