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Catania, rapina in gioielleria Presi due componenti della banda

Catania, rapina in gioielleria Presi due componenti della banda

Identificata tutta la banda: sono stati protagonista della fallita rapina alla gioielleria Lanzafame di via Vittorio Emanuele. La Polizia li ha scoperti attraverso l'analisi della videosorveglianza. Si tratta di giovani di Paternò (e c'è anche una 15enne) VIDEO

Di Redazione |

La Polizia di Catania ha fermato gli autori della tentata rapina ai danni della Gioielleria Lanzafame di Via Vittorio Emanuele. I poliziotti infatti su delega della Procura di Catania hanno fermato Salvatore Marano di 26 anni e Salvatore Nicola Roccia di 22 anni perché gravemente indiziati di tentata rapina aggravata e lesioni.

La vicenda risale al 10 febbraio scorso quando i poliziotti della Squadra Mobile sono intervenuti in via Vittorio Emanuele nella gioielleria “Lanzafame gioielli” dopo un allarme rapina collegato al 113.

Tre individui, tra cui una donna, a viso scoperto, erano entrati nella gioielleria e, dopo avere aggredito il titolare che si trovava dietro il bancone – colpito violentemente al volto – si erano avvicinati al retrobottega dove era presente il figlio del gioielliere. Roccia ha anche minacciato con una pistola del tipo semiautomatico, il titolare per consegnare le chiavi della cassaforte. E quando si è avvicinato il figlio gli ha puntato la pistola esplodendo un colpo a salve. Ma il ragazzo ha così perduto i sensi cadendo per terra e sbattendo violentemente la testa. A quel punto i rapinatori si sono dati alla fuga percorrendo a piedi la via San Giuseppe al Duomo.

La Polizia ha subito avviato le indagini con il coordinamento della Procura della Repubblica di Catania cominciando a verificare il contenuto degli impianti di video-sorveglianza della zona. E infatti una delle telecamere ha ripreso il terzetto in via San Giuseppe al Duomo: una donna con un giubbotto rosso procedere di corsa, seguita da due individui a passo d’uomo mentre si avvicinavano ad un’autovettura che era stata lasciata ivi parcheggiata.  La presenza del terzetto lungo la citata stradina veniva notata da un Brigadiere della Guardia di Finanza che ha vistop i tre a salire a bordo di una Polo di colore grigio metallizzato della quale però non si riusciva a rilevare il numero di targa. La vettura è stata poi notata da altri filmati procedere in direzione via Alessi.  Da una minuziosa verifica dei varchi in ingresso ed uscita da Catania  emergeva il passaggio, in orario compatibile e successivo alla rapina, della vettura nei pressi di piazza Alcalà e poi nei pressi del Faro Biscari in direzione dello svincolo Asse dei servizi. A quel punto la targa è stata rilevata ed è stata avviata una attività di indagine nei confronti del figlio dell’intestatario, appunto Salvatore Marano, di Paternò che è risultato il reale utilizzatore.

E’ bastato verificare le due frequentazioni per risalire all’identità della banda, composta da altri due giovani, anch’essi di Paternò, tra le quali una ragazzina di 15 anni , tutti incensurati. Roccia è stato trovato in possesso di una pistola semiautomatica a salve, della quale ha anche tentato di disfarsi. I due sono stati rinchiusi nel carcere di piazza Lanza.

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