18 dicembre 2025 - Aggiornato alle 21:27
×

Catania, spuntano i divieti di balneazione per l'estate 2025: ecco dove

Tra novità e incognite l’ordinanza del sindaco Trantino è in anticipo rispetto agli altri anni. Non è citato il canale Arci da tempo ormai al centro del dibattito per il deflusso delle acque nel mare della Plaia

Maria Elena Quaiotti

13 Aprile 2025, 14:35

San Giovanni Li Cuti divieto balneazione

È di venerdì la pubblicazione dell’ordinanza firmata dal sindaco Enrico Trantino (numero 21) che individua le zone vietate alla balneazione per l’estate 2025. In anticipo rispetto agli altri anni, ci sono alcune novità, ma anche un “mistero”, legato al canale Arci. Ma andiamo con ordine.
Siamo certi che da quest’anno, con l’iniezione di nuovi vigili urbani, i controlli sul rispetto dei divieti saranno più efficaci. Ricordiamo le sanzioni previste, amministrativa da 25 a 500 euro, mentre per ragioni di giustizia, sicurezza pubblica e d’igiene, se il fatto non costituisce un reato più grave, l’arresto fino a tre mesi e un’ammenda fino a 206 euro.

Tra le zone in cui vige storicamente il divieto, spesso infranto, non si può non citare il porticciolo di San Giovanni Li Cuti (per un tratto di 220 metri), gli altri tratti di costa non adibiti alla balneazione per la presenza di aree portuali o industriali sono il porticciolo di Ognina (per 800 metri) con il porticciolo turistico (per 223 metri), il porto di Catania (per 1.900 metri) e il limite Sud dove sfocia il torrente Acquicella (per 620 metri). C’è poi il lungo tratto di tre chilometri dell’Oasi del Simeto, vincolato a Oasi naturale. Vengono riportati chiaramente come divieti di balneazione per “inquinamento” i 30 metri dell’immissione del canale di Cintura in via Villini a Mare, i 30 dell’immissione in piazza Europa (dove avrebbe dovuto realizzarsi il solarium), il limite a Nord del porto (verso la stazione centrale) per 350 metri e a Sud per 620 metri.

Abbiamo confrontato le ordinanze simili dal 2020 (il primo anno con gli atti caricati sul portale Etnaonline) e quest’anno per la prima volta, oltre alle aree già citate di divieto di balneazione, si sono aggiunti anche i tratti di mare interessati da immissioni (canali, torrenti, fiumi, depuratori): si tratta di 12 metri per il canale Forcile, 350 metri per il torrente Acquicella, 30 metri per l'immissione in piazza Europa e 30 in via Villini a Mare, 10 i metri per il Canale di Gronda.
Non viene citato - e salta all’occhio - il canale Arci, negli ultimi anni al centro di dispute anche a suon di ordinanze del Tribunale (applicate pure a stagione ampiamente iniziata) per rallentarne il deflusso ed evitare che sfociasse alla Plaia. Abbiamo chiesto la ragione alla Direzione Mare, ma la risposta è stata netta: «Sono le indicazioni contenute nel decreto regionale dell’assessorato alla Salute, che ci limitiamo a riportare». L'Arci, per ora, resta dunque un mistero.

Se la stagione dei lidi balneari, sia alla Plaia sia alla Scogliera, quest'anno inizierà il 6 giugno per concludersi il 7 settembre, è invece per le strutture pubbliche - i solarium a San Giovanni Li Cuti e al Nautico, oltre alle tre spiagge libere alla Plaia - che l’amministrazione, come confermato dall’assessore comunale al Mare Andrea Guzzardi, ha intenzione di «poter aprire il primo giugno, fino al 31 ottobre». Tra le novità, «la partnership con associazioni di volontariato per dare servizi ai disabili all’interno delle spiagge libere e, alla Scogliera, la realizzazione di una corsia a mare con boe da San Giovanni Li Cuti al Nautico per consentire il nuoto libero, come fatto negli anni passati ad Aci Castello».