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Catania, travolse con l'auto l'ex moglie con l'amica uccidendo quest'ultima: Piero Nasca condannato a 27 anni

Riconosciuto il vizio parziale di mente

Laura Distefano

16 Dicembre 2024, 13:37

nasca

Piero Nasca, ritenuto il vizio parziale di mente considerato equivalente alle aggravanti dei motivi abbietti e futili, è stato condannato a 27 anni di reclusione per l’omicidio di Concetta De Bormida e il tentato omicidio dell’ex moglie. Questa la sentenza, emessa questa mattina, della Corte d’Assise di Catania. Il collegio presieduto dalla giudice Maria Pia Urso, a latere Eugenio Minnella, ha inoltre disposto appena espiata la pena il ricovero in una comunità terapeutica.

La Corte d'Assise ha condannato l'imputato e il fondo Vittime della Strada, responsabile civile nel procedimento, a risarcire le parti civili costituite. Per il figlio di De Bormida, difeso dall'avvocato Emanuela Fragalà, stabilita una provvisionale di 150.000 euro, per l'ex moglie, assistita dall'avvocato Nicoletta Pistarà, invece 50.000 euro. Ma il risarcimento dovrà essere liquidato davanti al giudice civile.

La pm Agata Consoli aveva chiesto una condanna a 24 anni in considerazione del vizio di seminfermità. L'avvocato Fragalà, nella discussione, aveva chiesto di non escludere "l'aggravante dei motivi abbietti e futili" e che la seminfermità potesse essere ritenuta "equivalente". "Le nostre richieste sono state accolte in pieno e infatti la riduzione di pena è stata minima", commenta Fragalà.

Si ritiene parzialmente soddisfatto il difensore di Nasca, l'avvocato Fabio Presenti: "La Corte ha accolto parzialmente le nostre richieste, evitando cosi la massima pena. Aspettiamo il deposito delle motivazioni e faremo appello per sostenere le nostre ulteriori richieste e avere un’ulteriore riduzione della pena". Le motivazioni saranno depositate tra 90 giorni.

La tragedia avvenne il 10 giugno 2023 alla zona industriale di Catania: l’imputato travolse con la sua auto e uccise l'amica della compagna e ferì quest'ultima. Poi andò in un bar e aspettò la polizia che venisse a prenderlo dopo aver chiamato lui stesso le forze dell’ordine. I due erano appena stati in una clinica psichiatrica per delle visite di accertamento. De Bormida era considerata da Nasca una nemica della coppia, poiché da tempo avrebbe consigliato alla donna di lasciarlo considerando i tanti episodi di violenza di cui sarebbe stata vittima.