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Catania, una notte con i Falchi a Picanello: perquisizioni e controlli nel “fortino” di Cosa Nostra

Al seguito dei poliziotti durante un’operazione di controllo straordinario nel quartiere

Di Laura Distefano |

Sulla porta nera ha messo un leone come battente. E sulla cornice di pietra lavica ha fatto incidere le sue iniziali. Un’iconografia criminale senza filtri. Potere e riconoscibilità. Non è una scena della serie narcos. È la casa di un sorvegliato speciale a Picanello: il suo casellario giudiziario è zeppo di precedenti, tra cui tentato omicidio e rapine in trasferta. Da vecchie carte emergono contatti anche con mafiosi della famiglia Santapaola-Ercolano. Ma alcuni processi sono finiti anche con assoluzioni.

I poliziotti del reparto prevenzione crimine suonano al citofono: «Buonasera polizia». Passano pochi secondi e l’uomo esce in ciabatte – sono le 22,30 – con in mano già i documenti. Alla fine della nottata saranno 20 le persone sottoposte a misure cautelari e di prevenzione o comunque di limitazione della libertà personale controllate. È solo una delle attività, seguite in diretta, svolte nel corso di un servizio straordinario di controllo del territorio dai poliziotti del Commissariato Borgo-Ognina, diretto dal vice questore Fabrizio Busacca.

Un’operazione capillare di rastrellamento del quartiere storicamente fortino di Cosa Nostra – il nome di Carletto Campanella, colonello di don Nitto, fa ancora sgrusciu da queste parti – con il supporto anche della sezione dei cani antidroga delle Volanti e della polizia locale. Due posti di controllo sono stati organizzati tra via Galatioto e piazzale delle Universiadi. Sono 171 le persone che sono state controllate a bordo di 78 vetture. Elevate 15 sanzioni per violazioni del codice della strada.

Maui, il cane antidroga

All’azione partecipa anche Maui. Il cane antidroga delle Volanti “fiuta” tra le aiuole e i vicoli vicino al campo scuola in cerca di qualche traccia di sostanza stupefacente. Il bellissimo pastore tedesco attira le attenzioni di qualche ragazzino. Diventa quasi l’attrazione della nottata. È invece una brutta serata per i titolari di un camion dei panini che dopo le verifiche degli agenti e della polizia locale sono stati multati per occupazione del suolo pubblico. Multata per lo stesso motivo, ma in un’altra zona, anche una pizzeria. Le varie ispezioni portano anche a due denunce per furto di energia elettrica. Uno è il titolare di un panificio che sforna pagnotte azzerando i costi della luce. Bollette gratis grazie al contatore manomesso.

Lo spiegamento di forze non è certo passato inosservato nel rione, famoso – si fa per dire – anche per ospitare diverse scuderie delle corse clandestine di cavalli e calessini. Qui i “Ceusi” hanno fatto affari d’oro con le scommesse. Anche se un altro “core business” dei Piacenti sono state le armi. Alcuni scantinati sparsi tra queste strade erano veri e propri laboratori per costruire arsenali.

In via Timoleone sfreccia un’auto nera. Davvero troppo veloce per il centro urbano. I Falchi della squadra mobile in sella ai loro bolidi fermano il conducente. Che si scopre essere il figlio di un noto topo d’auto. I poliziotti passano al setaccio la vettura. Torcia in mano guardano in ogni angolo dell’abitacolo. Esito negativo. Consegnati i documenti, il pilota si rimette al volante. Ma questa volta l’andatura è nei limiti consentiti.

Altra visita a domicilio. Questa volta sono i Falchi a suonare alla porta di un uomo ai domiciliari. Un controllo diretto a riscontrare precisi input investigativi. Il rito si ripete. «Buonasera polizia». L’uomo apre il portone e li fa entrare in cucina. Entrano in tre, verificano i documenti, fanno delle domande precise. Finito il controllo si confrontano e poi partono verso un altro obiettivo operativo.

Una signora seduta con la seggiola davanti al portone guarda le moto passare e commenta con le comari: «Il questore lo ha detto che aumentava i controlli nei quartieri malfamati».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA