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I disagi dell'eruzione

Cenere dell’Etna, Coldiretti «Avviare un sistema di interventi che salvaguardi gli imprenditori agricoli»

L'assessore del Comune di Catania Fabio Cantarella: «Serve una legge speciale»

Di Redazione |

 Sale il bilancio dei danni e dei disagi alla popolazione e alle imprese con la nuova emissione di cenere e lapilli che porta a 6 mesi l’attività di eruzione dell’Etna. Lo segnala la Coldiretti sul nuovo parossismo dal cratere di Sud-Est con l’ennesima nube di eruttiva con la caduta di cenere e lapilli su numerosi paesi alle pendici del vulcano.   «Nelle campagne ai danni della cenere caduta sulle colture – sottolinea Coldiretti – si aggiungono così i nuovi disagi per chi è costretto alla pulizia straordinaria delle canalette di scolo, o alle pulizia delle strade rurali, in molte zone dove la terra è stata sommersa da una coltre nera. Siamo di fronte a dei cambiamenti anche del vulcano e quindi bisogna avviare anche un nuovo sistema di interventi che salvaguardi gli imprenditori agricoli con norme celeri e ad hoc. Per questo – conclude Coldiretti – è ormai indispensabile l’istituzione di una vera "comunità etnea» che preveda norme mirate per chi è costretto a subire ormai periodicamente i danni della cenere». 

Per l'assessore comunale all'Ambiente del Comune di Catania «La copiosa emissione di cenere vulcanica dall’Etna è diventata un fenomeno strutturale e cronico che i comuni etnei non possono più affrontare con provvedimenti occasionali, serve una legge speciale. Chiedere periodicamente lo stato di calamità davanti alle frequenti eruzioni del vulcano non serve a nulla, sarebbe assolutamente più utile avere una normativa organica ad hoc per i comuni colpiti dai fenomeni vulcanici». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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