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Cold case a Trapani, arrestato anche il nipote dell’accusato

Dopo che nei giorni scorsi era stato arrestato Antonio Adamo per l'omicidio del cognato Benedetto Ganci, adesso è toccato a Vincenzo Adamo accusato di detenere, insieme allo zio, armi e droga in un garage

Di Redazione |

Lo scorso 17 dicembre i carabinieri del comando provinciale di Trapani avevano arrestato Antonio Adamo, accusato dell’omicidio del cognato Benedetto Ganci, avvenuto 23 anni fa. Nel corso delle perquisizioni in un garage sono stati trovati armi e droga. I militari hanno ora anche arrestato il nipote Vincenzo Adamo accusato insieme allo zio di detenzione armi clandestine e munizioni, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e ricettazione.

Durante le indagini sul cold case avvenuto nelle campagne di Fulgatore il 5 novembre del 1998, i militari hanno notato che zio e nipote si incontravano spesso in quel garage. Grazie ai cani addestrati a trovare armi e droga è stato trovato un chilo di hashish, due fucili a canne mozze, una mitraglietta artigianale, due pistole rubate, un revolver calibro 38 con matricola abrasa, una pistola da borsetta artigianale, una pistola-penna artigianale. Fondamentale il buon fiuto di Vera, pastore belga Malinois addestrata per la ricerca di armi ed esplosivi. Il giudice per zio e nipote ha disposto la custodia in carcere. Le indagini sull'omicidio di Benedetto Ganci sono state riaperte dalla Procura di Trapani dopo che una delle figlie della vittima, nell’agosto 2020, dopo anni dall’uccisione del padre, si era rivolta al comandante della stazione carabinieri di Salemi, affermando di nutrire dei sospetti sul presunto autore dell’omicidio.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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