Confermato l'ergastolo per il “femminicida” di Bronte Filippo Asero: uccise l'ex moglie per strada a coltellate
La decisione della Corte d'Assise d'Appello per l'omicidio di Ada Rotini
Sentenza confermata. Filippo Asero è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio di Ada Rotini, avvenuto a Bronte nel 2021. Il verdetto della Corte d'Assise d'Appello è arrivato dopo due ore di camera di consiglio. Quindi è stata accolta la richiesta del pg (avvocato generale) Angelo Busacca. L'imputato è stato condannato anche al pagamento alle spese di giudizio e al risarcimento ai familiari della vittima originaria di Noto, al Comune di Bronte e alle associazioni antiviolenza che si sono costituite parti civili, tra cui Telefono Rosa e Thamaia.
Ada fu uccisa a coltellate in strada. Nella furia Asero colpì anche l'anziano che era in macchina con la donna. Era andata nella casa dell'ex marito per prendere alcune cose. Le pratiche del divorzio erano già state avviate.
Durante il processo il legale di Asero ha sollecitato più volte la disposizione di una perizia per esaminare le condizioni del suo assistito, che dopo aver ammazzato l'ex moglie ha tentato di suicidarsi. Tentativo fallito grazie all'intervento di un carabiniere.
«Accogliamo con soddisfazione la conferma della condanna all’ergastolo per Asero, riconoscendo in questa sentenza un segnale chiaro e imprescindibile: la violenza contro le donne non può e non deve restare impunita facendo scudo ad ogni indegno tentativo di giustificazione o banalizzazione.
Questo verdetto rappresenta non solo giustizia per Ada, per la sua famiglia e per la società tutta, ma anche un messaggio forte a tutte le donne che subiscono violenza anche se nessuno potrà mai restituire all'affetto dei suoi cari una donna, una mamma, una vita brutalmente stroncata. Come centro antiviolenza, continueremo a batterci affinché nessuna sia lasciata sola e affinché la prevenzione, la protezione e la punizione dei responsabili siano una priorità assoluta. Oggi ricordiamo Ada con rispetto e dolore, e rinnoviamo il nostro impegno affinché tragedie come questa non si ripetano mai più», dice Antonella Caltabiano di Telefono Rosa.