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Corruzione all’Ispettorato del Lavoro: pm chiede condanne e assoluzioni

Il pm Fabio Regolo ha chiesto di condannare Tito Amich, già direttore dell'Itl e l'ex deputato Ars Marco Forzese. Chiesta l'assoluzione invece per Franco Luca, dirigente dell'Asp, e lgnazio Maugeri, oggi presidente provinciale Acli.

Di Redazione |

Ha parlato tre ore il pm Fabio Regolo. Fitte fitte. E quando la presidente del Tribunale gli ha chiesto di fare una pausa ha risposto che poteva continuare. Una requisitoria, quella del processo Black Job frutto dell’inchiesta che però alla luce il sistema di corruzione all’Ispettorato del Lavoro, terminata ieri con la richiesta di quattro condanne e sei assoluzioni.

“Condannare Amich e Forzese”

Il sostituto procuratore ha chiesto di condannare l’ex direttore dell’Itl Tito Amich a sei anni di reclusione per corruzione. Il capo di imputazione con cui il pm ha aperto la discussione è stato quello che vede imputati il funzionario pubblico con l‘ex deputato Marco Forzese e l’imprenditore Salvatore Calderaro. E la prova regina per il magistrato sono le intercettazioni audio e video nell’ufficio di Amich. Regolo si è concentrato sulle immagini descrivendo, orari alla mano, quello che è accaduto l’11 ottobre 2017 quando dopo un appuntamento “pianificato e programmato” Forzese pressava il direttore dell’Itl a risolvere in qualche modo il fascicolo che riguardava Calderaro, evidenziando che fosse un suo “grande elettore”. E ad un certo punto, quando Amich si allontana dalla sua stanza Forzese prende l’incartamento e lo nasconde sotto il gubbino dell’imprenditore calatino. Poi i finanzieri lo troveranno – certificata la sua scomparsa dagli uffici dell’Ispettorato – sotto il materasso della madre. Un mosaico che per il pm sono la prova della responsabilità del patto corruttivo e dell’occultamento dell’atto pubblico. Amich si sarebbe messo a disposizione dell’amico Forzese che in vista dell’imminente appuntamento elettorale delle regionali voleva aiutare l’imprenditore a risolvere i grattacapi con l’Itl. Regolo ha chiesto al Tribunale di condannare Forzese, difeso da Mario Brancato, e Calderaro, difeso da Giuseppe Lo Faro, a cinque anni ciascuno.

“Assolvere Franco Luca e Ignazio Maugeri”

Il pm ha invece chiesto l’assoluzione di Franco Luca, all’epoca delle contestazioni direttore sanitario dell’Asp, e l’attuale presidente provinciale delle Acli Ignazio Maugeri, che aveva sostituito Luca al vertice dell’Enaip. Una storia complicata e complessa su una pratica volta a ottenere da parte dell’Enaip attestazioni di pagamento dall’Itl quella descritta nella requisitoria dal pm che ha ammesso – “in scienza e coscienza” – che dal dibattimento e dall’esame dei due imputati è emerso come non vi è alcuna prova sia che sia che vi sia stato un atto illecito né alcuna indebita utilità. E riferendosi a un’intercettazione che è finita nell’impianto accusatorio relativa alla presunta promessa di Luca per favorire un parente di Amich per un concorso al Policlinico, Regolo ha definito “slang” quel “ci penso io”, che poi portò Luca a dimettersi dal ruolo di dirigente Asp. Il pm ha ritenuto di dover chiedere l’assoluzione per Luca, difeso dagli avvocati Carmelo Calì e Carmelo Peluso, e Maugeri, assistito dall’avvocato Giuseppe Rapisarda. E in questa contestazione e altre anche per Amich, difeso dall’avvocato Salvo Trombetta, il magistrato ha chiesto l’assoluzione.

Le altre richieste

Infine il pm Fabio Regolo ha chiesto la condanna a 2 anni e 6 mesi per Giovanni Franceschino. E invece l’assoluzione per la responsabile legale dell’Ispettorato Rosa Maria Trovato, Giovanni Patti, Anna Maria Catanzaro e Antonino Nicotra, difeso dall’avvocato Tommaso Tamburino.

Le altre udienze in calendario

Il Tribunale, presieduto da Maria Pia Urso, ha già fissato tre udienze (4 aprile, 16 e 23 maggio) per le arringhe difensive. Poi ci sarà la decisione.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA