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Crollo di via Crispi a Catania: Pg chiede conferma condanna, la difesa sollecita nuova perizia

Il processo d'appello per i fatti del 2017.

Laura Distefano

29 Marzo 2025, 11:49

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«Confermare la condanna a sei anni di reclusione per disastro colposo e omicidio colposo nei confronti di Arturo Russello». Questa la richiesta avanzata dal sostituto procuratore generale Agata Consoli alla Corte d’Appello per il processo che riguarda il crollo del palazzo del civico 111 di via Crispi che causò la morte di Agata Strano e Rosaria Nicosia e il ferimento di una bimba di dieci mesi. La tragedia avvenne la notte del 27 febbraio 2017. La pg nella requisitoria ha ripercorso quei tragici fatti: l’esplosione di una bombola provocò il crollo dell’immobile che si affaccia sulla strada che conduce a piazza Verga. «In qualità di proprietario dell’appartamento al primo piano» Russello «per imprudenza, negligenza e per colpa, consistita nell’aver omesso il controllo circa la corretta chiusura della bombola a gas della stufa, a causa di una perdita di gas Gpl» avrebbe «causato il crollo e la conseguente distruzione» dell’immobile, che è ancora lì, sbriciolato, a distanza di 8 anni. Alla richiesta di conferma della condanna della procura generale si sono associate le parti civili, rappresentate dagli avvocati Vincenzo Ragazzi, Michele Fazio, Filippo Mazzara Bologna, Rosario Privitera.


Ne servirono sette di anni per arrivare alla sentenza di primo grado. Il processo d’appello, invece, si potrebbe concludere in estate. Ma c’è un punto interrogativo. L’avvocato dell’imputato, Giuseppe Lipera che è subentrato dopo il verdetto del tribunale e ha scritto il ricorso, ha chiesto alla Corte di riaprire la fase dibattimentale e accogliere i vari motivi d’ appello. Il legale ha chiesto di «dichiarare la nullità della sentenza, avendo il Tribunale dichiarato la responsabilità dell’imputato acquisendo in atti delle presunte sommarie informazioni dell’indagato che» per Lipera sarebbero «inutilizzabili anche perché non sottoscritte» dal suo assistito. Per la difesa la Corte d’Appello deve disporre una nuova perizia che servirà ad accertare le cause dell’esplosione e del conseguente crollo di via Crispi. Lipera ha affermato che già il tribunale avrebbe dovuto nominare un altro consulente e non affidarsi alla relazione del perito della procura. Che comunque, almeno, sarebbe dovuto essere sentito nel dibattimento. E infatti, l’avvocato ritiene che in caso di mancato accoglimento di disporre una nuova perizia, almeno si dovrebbe sentire il consulente. Entrando nel merito, comunque, Lipera ha chiesto alla Corte d’Appello di riformare la sentenza di primo grado e di assolvere l’imputato per non aver commesso il fatto.

La Corte d’Appello ha fissato la prossima udienza all’11 luglio. E sarà in quella data che scioglierà le riserve alle richieste avanzate dalla difesa. Dalla decisione del collegio dipende il proseguimento del processo. Se dovesse accogliere l’istanza dell’avvocato Lipera si riaprirà il dibattimento, se invece dovesse rigettare entrerà in camera di consiglio per la sentenza.