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Dietrofront sulle concessioni edilizie sull'Etna, sono tutte regolari

I fabbricati erano stati ritenuti abusivi a settembre, perché privi del parere paesaggistico

Gaetano Guidotto

09 Gennaio 2024, 15:54

ETNA

La lettera inviata il 22 settembre dal dirigente dell’Unità Operativa 2 della Regione, Franco La Fico Guzzo e dalla soprintendente di Catania, Irene Donatella Aprile, ai Comuni ricadenti nel Parco dell’Etna, aveva gettato nel panico tutti i proprietari di immobili che dal 2012 ad oggi dai Comuni hanno ottenuto concessioni edilizie, affermando con certezza che queste erano inefficaci e quindi i fabbricati abusivi, perché prive di parere paesaggistico. Adesso lo stesso dirigente e la soprintendente con una seconda missiva “salvano” tutti gli immobili che hanno ottenuto la concessione dal 2012 fino al 2019. Fra questi anche quelli danneggiati dal sisma del 2018.
Ricorderete come la questione nacque quando l’avvocatura dello Stato di Messina ha stravolto un consolidato “modus operandi” dei Comuni che, suffragato anche da sentenze del Tar, vedeva il Parco dell’Etna chiamato a concedere nel suo territorio sia il parere ambientale, sia quello paesaggistico. L’avvocatura di Messina, infatti, evidenziò che nel Parco dell’Etna non esisteva più il Comitato tecnico scientifico. In sua assenza il parere paesaggistico doveva essere rilasciato dalla Soprintendenza. Di conseguenza tutte le concessioni edilizie rilasciate erano inefficaci e quindi le costruzioni realizzate abusive.

Oggi i due dirigenti regionali però scrivono nuovamente a tutti i Comuni specificando: «Visto il parere dell’avvocatura del 2019, anche se i Comitati tecnico scientifici sono stati soppressi nel 2012, dal momento che si è provveduto a dirimere la questione sulla competenza del rilascio dei pareri solo nel 2019, appare evidente che fino a questa data il nullaosta rilasciato dall’Ente Parco aveva anche il valore di autorizzazione paesaggistica. Di conseguenza fino al 2019, e non al 2012, si possono considerare regolari le licenze edilizie, anche se sprovviste di autorizzazione paesaggistica rilasciata dalla Soprintendenza».
E chi tira veramente un sospiro di sollievo sono i proprietari degli immobili distrutti del sisma del 2018. Costoro, infatti, destinatari di finanziamenti per la ricostruzione, hanno rischiato di vedersi revocare le somme in quanto, nonostante abbiano avuto una concessione edilizia dai Comuni, questa era ritenuta inefficace. La lettera, infatti, continua: «Alla luce di quanto sopra, le pratiche relative ai contributi erogati per la ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma del 2018, possono essere estrapolati dalla problematica in quanto gli atti autorizzatori sono precedenti al 2019».
Il problema rimane per tutte le altre concessioni rilasciate negli ultimi 4 anni a cittadini che, essendo evidentemente in buona fede, aspettano un intervento da parte della politica: «Nell’attesa di un intervento legislativo che possa risolvere la validità giuridica di tutti gli atti presupposti e conseguenti relativi alle autorizzazioni e concessioni edilizie rilasciate negli ultimi quattro anni, la Soprintendenza si esprimerà per quanto di propria competenza in seno al Consiglio Regionale per la Protezione del Patrimonio Naturale. Solo in caso di mancata costituzione o funzionamento del Consiglio, l’Ente Parco dell’Etna potrà richiedere direttamente alla Soprintendenza il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica».