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Differenziata, guerra dei numeri ma i nuovi impianti sono pronti a partire

Di Giuseppe Bianca |

Palermo. Tra discariche che si assottigliano e impianti che non partono, con le difficoltà spesso legate ai tempi dei ”burosauri”, come li definisce il governatore siciliano Nello Musumeci, ci mancava solo la discarica satura per “conto terzi”. Il riferimento è all’episodio che ha accorciato l’agibilità della discarica di Sciacca, a causa del fatto che alcuni privati hanno conferito da altre regioni.

Il Dipartimento di Viale Campania sta accertando la consistenza dei flussi in ingresso che hanno finito però per ridimensionare anzitempo l’uso di una parte dell’impianto. Si svolge oggi un tavolo tecnico al Dipartimento per definire l’intervento che aumenterà la capienza della discarica. Intanto Palazzo d’Orleans lunedì in una nota aveva sottolineato come: «Riaprirà la discarica “Saraceno-Salinella” a Sciacca e contemporaneamente sarà riavviato l’impianto di compostaggio di contrada Santa Maria» ricordando altresì che la responsabilità della gestione dei rifiuti e la realizzazione degli impianti è in capo ai Comuni che sono soci della Sogeir e che avrebbero dovuto esercitare il controllo e vigilare sulla società per la corretta gestione della discarica e dell’impianto di compostaggio.

Buone notizie arrivano invece da Messina che sta potenziando in maniera consistente il servizio di porta a porta a partire dai singoli condomini: «Stanno mettendo in campo un piccolo esercito», il commento che arriva da Viale Campania alludendo alla quantità di risorse organizzate che l’amministrazione di Cateno De Luca sta piazzando operativamente per risalire la china, rimontando la soglia di fine anno che si è attestata al 18,7%. Inutile dire che l’aspettativa sulla città peloritana non è di poco conto e potrebbe fare schizzare in avanti l’intero riflesso della percentuale siciliana.

La conseguenza associata però a una maggiore quantità di compostaggio pronta a lievitare di quantità riguarda la mancanza di impianti per quest’uso nel territorio messinese dove non mancano vincoli ambientali che limiterebbero la nascita di nuove strutture. Al momento nessun sito utile sarebbe stato individuato per pianificare la nascita di nuovi centri di compostaggio. Bisognerebbe al momento utilizzare la zona relativamente limitrofa dell’impiantistica catanese. E qui si va a inserire un’altra dolente nota, già in passato rilevata. Affinché infatti si possa chiudere il ciclo dei rifiuti con l’aumento dell’organico occorrono sempre più impianti di compostaggio. Al momento ne risultano attivi e funzionanti nell’isola 13, che trattano 327mila tonnellate su un fabbisogno annuo di 300mila tonnellate all’anno. L’asticella è però al limite. Anche in questo caso al primo problema, vedi impianto di compostaggio a Catania andato in avaria, il meccanismo si inceppa.

Non si è del resto ricomposto il mosaico delle soluzioni dopo che l’impianto di compostaggio di Marsala da 55mila tonnellate l’anno, sequestrato per inquinamento ambientale, è rimasto ancora inutilizzato. Impianti fermi anche a Bisaquino e Castelvetrano invece per il fallimento di chi procedeva alla gestione delle strutture.

Invece, dai calcoli fatti in dipartimento, ammonterebbe a un totale di 71900 tonnellate la quantità di compostaggio che potrebbe essere suddivisa nella lavorazione tra gli impianti di Vittoria, che risolverebbe gran parte dei problemi del Ragusano, Polizzi Generosa e Joppolo Giancaxio. In particolare per quanto riguarda Vittoria entro giugno si dovrebbe effettuarla gara con la possibilità, successivamente di completare l’opera in poco più di quattro mesi. Questo è almeno l’auspicio dell’assessore Alberto Pierobon che sta incalzando gli uffici nell’ennesima corsa contro il tempo. La riattivazione di questi impianti potrebbe costituire l’anello mancante che, in occasione delle emergenze già citate, scompagina il quadro in sé precario.

Pierobon inoltre sta monitorando con il suo staff la situazione di Bellolampo, entro giugno potrebbe arrivare l’avvio delle procedure di gara per la realizzazione della settima vasca. Una nuova vasca per “rifiuti non pericolosi” su impianto esistente dovrebbe arrivare anche a Trapani, il livello è quello della progettazione esecutiva.

Alla presentazione invece del progetto esecutivo è giunto l’atteso impianto di compostaggio di Casteltermini nell’Agrigentino da 36mila tonnellate annue, per cui si attendono le ultime autorizzazioni ambientali. L’impianto dovrebbe essere gestito dalle Srr esistenti (Agrigento est).

Botta e risposta invece ieri tra Gianpiero Trizzino (M5s) e Alberto Pierobon. Il primo aveva nutrito dubbi sui dati della differenziata, che a sui dire non combaciavano tra i numeri forniti dalla Regione e i dati dell’Ispra. Pierobon ha precisato che i dati si discostano da quelli dell’Ispra appena dello 0,8 per cento. La questione comunque offre lo spunto per riconsiderare i meccanismi di certificazione della raccolta differenziata evitando che i numeri possano essere poco certi o da riscontrare.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA