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Drone Usa abbattuto dai russi sul Mar Nero: era partito dalla base di Sigonella?

Tensione alle stelle: il velivolo è caduto in mare dopo che un caccia Su 27 lo ha urtato danneggiando l'elica

Di Redazione |

Sale la tensione nel Mar Nero dove un jet russo si è scontrato con un drone statunitense sul Mar Nero. Il drone MQ-9 «stava conducendo operazioni di routine nello spazio aereo internazionale – ha affermato il generale dell’aeronautica statunitense James Hecker, comandante della US Air Force Europa e Africa, citato dall’Afp – quando è stato intercettato e colpito da un aereo russo, provocando un incidente e la completa perdita dell’apparecchio», «In effetti, questo atto pericoloso e non professionale da parte dei russi ha quasi causato la caduta di entrambi gli aerei». Secondo un funzionario statunitense a conoscenza dell’incidente citato dalla Cnn, il Reaper e due jet Su-27 Flanker stavano operando in acque internazionali sul Mar Nero quando uno dei jet russi è volato intenzionalmente davanti e ha scaricato carburante di fronte al drone senza pilota. Uno dei jet ha poi danneggiato l’elica del Reaper, che è montata sul retro del drone, ha detto il funzionario. Il danno all’elica ha costretto gli Stati Uniti ad abbattere il Reaper in acque internazionali nel Mar Nero.

Di sovente, se non esclusivamente, i drone che sorvegliano il Mar Nero decollano dalla base della Marina Usa di Sigonella. Con un raggio di azione di 1.800 chilometri e la possibilità di raggiungere i 15mila metri di altitudine l’MQ-) Reaper, è un “aeromobile a pilotaggio remoto. Costa circa dieci milioni di dollari, sensori compresi ed è anche in dotazione all’Aeronautica Militare italiana, che lo usa però disarmato, per compiti di sorveglianza e ricognizione. Quelli americani sono specializzati nel condurre operazioni offensive mirate, anche contro target specifici, come accaduto nel 2020, con il generale iraniano Qassem Soleimani.

I droni MQ9 sono ospitati a Sigonella e sono utilizzati per la sorveglianza strategica ad alta quota. Non di rado lo stesso sito flightradar24 permette di seguirne la rotta che parte dalla base catanese per perlustrare poi il mare a sud della Crimea. L’MQ9 si pilota da remoto grazie ad un sistema di antenne e ricevitori che collegano la cabina di pilotaggio a terra con il drone via satellite.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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