Due torrenti erano diventati una discarica per cittadini e imprenditori: 66 indagati a Barcellona
Indagine dei carabinieri: sequestrati anche 14 camion per un valore di circa un milione
I torrenti erano diventati una discarica dove sversare ogni tipo di rifiuto. I carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto hanno così sequestrato su ordine del GIP del Tribunale, 14 autocarri, del valore complessivo di oltre 1 milione di euro, appartenenti a diverse ditte della zona, hanno sospeso l’attività al titolare di un’impresa e indagato complessivamente 66 persone. Tutti sono accusati a vario titolo di realizzazione di discarica abusiva, combustione illecita di rifiuti e abbandono di rifiut”. I carabinieri hanno documentato numerosi sversamenti illeciti di rifiuti nei greti dei torrenti Mela e Patrì da parte di imprese del settore edile, della lavorazione del legno, di prodotti agricoli, del commercio del ferro e del trasporto merci, oltre a ristoratori, proprietari di officine meccaniche, attività commerciali e cittadini residenti della zona.
Incastrati dai video
Le indagini, effettuate anche attraverso l’analisi di numerosi video, acquisiti con l’utilizzo di telecamere occultate nei pressi dei due corsi d’acqua, hanno accertato le condotte degli indagati, i quali hanno concorso – scrive il gip di Barcellona - in uno scempio del territorio con la riduzione dei torrenti, sottoposti a vincolo paesaggistico e largamente prosciugati per lunghi periodi dell’anno, ad una vera discarica, facendone oggetto di una selvaggia aggressione ambientale. Gli indagati avevano trasportato e sversato nei greti dei fiumi rifiuti di vario tipo, anche pericolosi e in particolare scarti delle attività di impresa, tra cui materiale edile, in ferro, legno, fino ad arrivare a derivati della lavorazione di alimenti o prodotti da animali da allevamento. In alcuni casi, i rifiuti, dopo essere abbandonati, erano stati addirittura incendiati, con fiamme che avevano prodotto un’intensa nube di fumo e che non si erano propagate grazie alle non favorevoli condizioni metereologiche.
Insensibili alla salvaguardia dell'ambiente
Secondo le richieste effettuate dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, che trovano conferma nelle ordinanze dei GIP, il fenomeno è da ascrivere alla volontà degli indagati, “totalmente insensibili alla salvaguardia del patrimonio naturalistico nel cui ambito pure loro vivono e operano”, di “non seguire le procedure - affrontando i relativi costi - normativamente previsti per lo smaltimento dei rifiuti, e così rovinando, in maniera che appare irreversibile, un patrimonio naturalistico che appartiene all'intera collettività” e che abbraccia i territori dei Comuni di San Filippo del Mela, Santa Lucia del Mela, Merì, Barcellona Pozzo di Gotto e Terme Vigliatore.